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mercoledì 16 maggio 2018

Boeri dell' Inps difende i Rider



L'Inps scende in campo per i diritti dei rider. 
"Stiamo lavorando", dice il presidente Tito Boeri "per definire forme di monitoraggio delle piattaforme di intermediazione della gig economy" ossia l'economia di quei lavoretti, fatti di solito dai giovani per arrotondare, ma che possono trasformarsi in altro sia per la disoccupazione che per la difficoltà di arrivare alla fine del mese. Il controllo, aggiunge Boeri, servirà "per vincolare da un lato il datore di lavoro a versare i contributi e dall'altro per tutelare i lavoratori per esempio in caso di malattia o maternità. L'obiettivo è "registrare quelle piattaforme ed essere noi stessi una piattaforma".

"40 km in bici per 4 euro a pizza", la mia vita da rider

"La gig economy - ha osservato Boeri - è un fenomeno nuovo sul quale non siamo attrezzati. E un fenomeno complesso che crea opportunità di lavoro per chi ha esigenze temporanee di reddito, come per esempio gli studenti che hanno bisogno di elevata flessibilità e che quindi non possono avere un rapporto strutturato".


"C'è però un problema - ha proseguito Boeri - nasce come lavoro autonomo, ma ha caratteristiche tipiche di lavoro subordinato, spesso il committente è unico, le modalità non sono tali da coniugare flessibilità con le tutele per i lavoratori. Per questo - ha concluso - siamo al lavoro per cercare di definire modalità che ci permettano di monitorare queste piattaforme".




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