loading...

sabato 28 aprile 2018

Un 25 Aprile nel nome della Resistenza Partigiana


Un 25 Aprile nel nome della Resistenza Partigiana
Questa è una foto storica : 25 Aprile - Grazie (Dal periodico dell'A.N.P.I.) ecco una foto per tutti noi.
Milano 25 Aprile 1945- Il Comando del Corpo Volontari della Libertà (CVL) alla testa del corteo dei partigiani che sfilano per le strade di Milano dopo la Liberazione. In prima fila, da sinistra: Mario Argenton (Partito Liberale e Formazioni Autonome), Giovan Battista Stucchi (Partito Socialista), Ferruccio Parri (Partito d'Azione), Raffaele Cadorna (Generale dell'Esercito regolare italiano), Luigi Longo (Partito Comunista) e.. pensate, Enrico Mattei (Democrazia Cristiana).. Quell'Enrico Mattei che scomparve in un incidente aereo il 27 ottobre 1962....






 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

martedì 24 aprile 2018

Festa della Liberazione a Milano corteo, letture e teatro


25 aprile: a Milano corteo, letture e teatro per la Festa della Liberazione
Numerose iniziative patrocinate dal Comune per il 73esimo anniversario

Si parte alle 14.30 da corso Venezia (angolo via Palestro) per raggiungere, percorrendo le vie del centro, piazza del Duomo. Alle 15.30, sul palco allestito in piazza del Duomo, si alternano gli interventi del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del segretario della Cgil Susanna Camusso, del presidente di Libera don Luigi Ciotti e della presidente nazionale di Anpi Carla Nespolo. Per l'occasione viene anche trasmessa una video-intervista alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah.

Per celebrare il 73° anniversario della Liberazione, inoltre, è prevista la deposizione di corone in memoria dei Caduti per la Libertà sulle lapidi e davanti ai monumenti che li ricordano. Di seguito i luoghi di Milano e gli orari in cui, mercoledì 25 aprile, vengono deposte le corone: alle 9, piazza Tricolore (monumento alla Guardia di Finanza); alle 9.15, Palazzo Isimbardi (lapide che ricorda i Caduti in guerra); alle 9.30, Palazzo Marino (lapide che riporta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Milano); alle 10, largo Caduti Milanesi per la Patria (sacrario dei Caduti di tutte le guerre); alle 10.30, Campo Giurati (Lapide dedicata ai Caduti); alle 10.45, piazzale Loreto (monumento in ricordo dei Quindici Martiri) e alle 11, via Cascina Bellaria
(cimitero inglese di Trenno). 




Ma non finisce qui, sono tantissime le iniziative patrocinate od organizzate direttamente dal Comune in questa importante giornata. Si terranno Letture partigiane, incontri di lettura ad alta voce dedicati a libri simbolo che raccontano la Resistenza, dal 3 aprile fino al 24, presso la Casa della Memoria in via Confalonieri 14. Sempre alla Casa della Memoria la Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e Radio Popolare, in collaborazione con ANPI provinciale di Milano, mettono in scena sei incontri dal titolo “La Costituzione come risorsa viva“. 

Il 25 aprile la Casa della Memoria alle 18 presenta la performance teatrale “Territori resistenti”, a cura di TTT – Teatri del Territorio. Diversi spazi teatrali di differenti quartieri offrono uno spettacolo. Teatro Officina (Quartiere Gorla – Municipio 2), “E sia pace nel mondo”. Laboratorio condiviso con un gruppo di ragazze del quartiere in cui viene esplorato il tema della Pace, sancito dalla Costituzione. Teatro della Cooperativa (Quartiere Niguarda – Municipio 9), lettura scenica “Teatro e memoria”. Gli studenti degli Istituti Secondari di I grado del Nord Milano, guidati da Renato Sarti in una vera e propria indagine nella Memoria a partire da testimonianze della deportazione operaia. ATIR/Teatro Ringhiera (Quartiere Chiesa Rossa – Municipio 5), laboratorio (R)esistenze, per avvicinare i ragazzi al tema della Resistenza e riscoprirne il valore e il significato profondo, tenendo viva la memoria e maturando connessioni e collegamenti con il presente. Teatro Edi/Barrio’s (Quartiere Barona – Municipio 6), il laboratorio Scialla presenta un estratto da “L’acrobata”, mosaico moderno fatto di situazioni, azioni, stralci di testo, 
storie e corpi per innescare una relazione teatrale che restituisca verità.

Sempre il 25 aprile, la rete di sale di Fondazione Cineteca Italiana 
(Spazio Oberdan, MIC e Area Metropolis) partecipa alla commemorazione con la proiezione del documentario Pertini. Il combattente, di Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo, e del cortometraggio inedito Via Oslavia 8. Partigiani, che racconta la Resistenza a partire dal punto di vista privilegiato della sala cinematografica storica di Paderno Dugnano
 e da un fatto di sangue lì avvenuto nel 1945, 
omaggio ad Angelo Cazzaniga, partigiano della 185° Brigata Garibaldi.


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 
.
Previsioni per il 2018






.

lunedì 23 aprile 2018

Reddito di Cittadinanza, perché potrebbe rivelarsi un problema


Al di là dei dubbi sulla coperture,
 manca un meccanismo che minimizzi il disincentivo da lavoro

Più che una soluzione, il reddito di cittadinanza potrebbe rivelarsi un problema. Lo scrivono Giovanna Labartino, Francesca Mazzolari e Michelangelo Quaglia su lavoce.info, spiegando che oltre all’annosa questione delle coperture, la misura proposta dal M5s ha diversi altri punti deboli.

Sì perché il reddito di cittadinanza potrebbe paradossalmente creare nuovi disoccupati. I motivi sono diversi. Intanto la riforma dei centri per l’impiego promessa dai 5 Stelle appare molto difficile: oggi i cip "intercettano una parte modesta di chi cerca lavoro (10,2 per cento nel 2015, dati Istat) e ne reimpiegano ancora meno (il 2,9 per cento tra il 2003 e il 2010)".

La verità sul reddito di cittadinanza: non sarà di 780 euro per tutti
Al di là di questo, poi, appare inverosimile che ogni disoccupato come per magia si troverà sul piatto ben tre offerte di lavoro (la proposta prevede infatti che il candidato perde ogni diritto al sussidio se rifiuta più di tre lavori "attinenti" alle sue propensioni e a "non oltre 50 km dal luogo di residenza"). Visto che il beneficio non ha limiti di durata, il rischio che si trasformi in uno strumento assistenziale – e non finalizzato al reinserimento lavorativo – è molto alto.

Tutti i dubbi sul reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza proposto dal M5s, manca poi quasi del tutto di "un meccanismo di cumulo con il reddito da lavoro". Perché ad esempio un lavoratore dovrebbe accettare una retribuzione di 800 euro al mese, quando si può ricevere la stessa cifra senza lavorare? E poi, si chiedono ancora gli autori dell’articolo, "perché lavorare più ore per rimpiazzare 100 euro di beneficio con 100 euro di salario netto, se senza quel maggiore sforzo si può ottenere la stessa cifra totale?". Manca insomma un meccanismo che minimizzi il disincentivo da lavoro.


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

venerdì 13 aprile 2018

Assegno di Ricollocazione fino a 5.000 euro per i Disoccupati



Ecco cos’è, 
come presentare domanda e chi potrà richiederlo.

Assegno di ricollocazione per i disoccupati che cercano lavoro: le domande potranno essere inviate a partire dal 3 aprile 2018.

L’assegno di importo compreso tra i 250 euro e i 5.000 euro non è una novità ma si tratta di una misura introdotta con il Jobs Act per favorire le politiche attive per il lavoro e per contrastare la disoccupazione.

Dopo il deludente avvio sperimentale ora l’assegno di ricollocazione è pronto ad entrare a regime, puntando ad aiutare i disoccupati non soltanto alla ricerca del lavoro ma anche alla promozione della propria esperienza lavorativa.

Cos’è l’assegno di ricollocazione e chi potrà richiederlo? A differenza dell’assegno di disoccupazione e di altre forme di sostegno al reddito, l’importo riconosciuto (sulla base di specifici requisiti e parametri) non verrà erogato in forma monetaria, ma sarà una sorta di buono da spendere presso i CPI o le Agenzia per il lavoro private per la ricerca di un nuovo lavoro.

Potranno richiederlo, presentando domanda, i disoccupati che ricevono la Naspi da più di quattro mesi e i soggetti beneficiari del ReI, il reddito di inclusione.

Una delle criticità e dei motivi del flop della misura potrebbe essere, a ben vedere, la scarsa informazione: in molti credono che richiedendo l’assegno di ricollocazione si perda il diritto a beneficiare della Naspi, l’indennità di disoccupazione.

Non è così e di seguito cerchiamo di capire cos’è, a cosa serve e qual è l’utilità dell’assegno di ricollocazione 2018.

Assegno di ricollocazione: cos’è?
L’assegno di ricollocazione è contributo rivolto ai disoccupati ed è stato introdotto con l’obiettivo di implementare le possibilità del lavoratore di trovare un nuovo lavoro.

Introdotto con il Jobs Act e attivo già nel 2017 in via sperimentale per 30.000 disoccupati, sarà esteso a partire da aprile 2018 ai percettori di Naspi e ReI che presenteranno domanda.

Il nuovo sussidio per i disoccupati non è un contributo erogato direttamente ai lavoratori in forma monetaria ma, come già anticipato, l’importo del voucher sarà erogato dallo Stato ai CPI o alle Agenzie per il lavoro soltanto dopo la firma del contratto di lavoro da parte del beneficiario.

Chi può richiedere l’assegno di ricollocazione dal 3 aprile 2018?
Possono richiedere l’assegno di ricollocazione, presentando domanda all’ANPAL dal 3 aprile 2018 i soggetti che possiedono uno dei seguenti requisiti:

essere disoccupati e percettori di Naspi da più di 4 mesi;
essere tra i beneficiari del ReI, il reddito di inclusione, che prevede la stipula di un patto di servizio personalizzato per l’inserimento del mondo del lavoro;
essere un lavoratore titolare di accordo di ricollocazione
Pur nel rispetto dei requisiti sopra delineati, non potranno richiedere l’assegno di ricollocazione i disoccupati:

già impegnati in misure di politica attiva analoghe (solitamente denominate contratto/assegno di ricollocazione, accompagnamento al lavoro o dote lavoro) erogate dalle Regioni e Province Autonome, per tutta la durata dell’erogazione della misura regionale;
coinvolti in misure di politica attiva finanziate da un soggetto pubblico (quali corsi di formazione per l’inserimento lavorativo, corsi di formazione per l’adempimento dell’obbligo formativo, tirocini extracurriculari, servizio civile);
destinatari di un finanziamento pubblico per l’avvio di un’attività di lavoro.
Come funziona
L’assegno di ricollocazione è erogato ai disoccupati che presentano domanda sul sito ANPAL o presso un Centro per l’impiego.

Con la presentazione della domanda si dovrà scegliere l’ente presso cui ricevere assistenza per la ricerca di lavoro ed entro 7 giorni il lavoratore riceverà il voucher per pagare i servizi dell’Ente prescelto.

L’importo dell’assegno di ricollocazione, pari ad un minimo di 250 euro e fino a 5.000 euro è calcolato sulla base del gradi di difficoltà al reinserimento del lavoratore nel mercato del lavoro.

Non è il lavoratore ad incassare l’assegno, ribadiamo, ma l’Ente che presta servizio di assistenza nella ricerca di lavoro e tali soggetti potranno incassare l’importo soltanto dopo che il lavoratore avrà stipulato un nuovo contratto.

Per i contratti a tempo indeterminato è prevista l’erogazione dell’importo pieno dell’assegno di ricollocazione, ovvero i 5.000 euro. Per i contratti a tempo determinato che durino, tuttavia, almeno 6 mesi, verrà concessa la metà dell’importo.

Con l’assegno di ricollocazione si perde la Naspi?
Il lavoratore che richiede l’assegno di ricollocazione è obbligato ad accettare le offerte di lavoro congrue proposte dal CPI o dall’Agenzia per il lavoro, pena la revoca del diritto a percepire la Naspi.

Secondo il presidente ANPAL, Del Conte, è questo uno dei motivi che ha causato il flop della sperimentazione dell’assegno di ricollocazione:

“Ci vuole una campagna di informazione massiccia; è importante dire che non c’è nulla da perdere. Non si perde la Naspi se non viene fatta un’offerta di lavoro congrua”.

In molti, come affermato dal Del Conte, hanno contattato l’ANPAL proprio per chiedere rassicurazioni sul rischio di revoca della Naspi: non si perde sempre, quando si chiede l’assegno di ricollocazione, ma soltanto nei casi in cui il disoccupato rifiuti un’offerta di lavoro adatta al proprio profilo professionale;

“bisogna superare la predilezione per le politiche passive del lavoro e credere in quelle attive. Fare domanda per l’assegni di ricollocazione consente di trovare un posto di lavoro e fino ad allora non si perde nulla.”

Per maggiori dettagli e in attesa delle istruzioni operative su come fare domanda si consiglia di far riferimento alla delibera dell’ANPAL n. 3/2018.
 http://www.anpal.gov.it/Normative/delibera-3-2018-modalita-operative-adr.pdf


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

lunedì 9 aprile 2018

Berlusconi : Galera per chi Evade il Fisco



 Dopo la flat tax galera per chi evade. 
Aumenteremo pene come in Usa.

Silvio Berlusconi che promette pene più severe per gli evasori. Anzi, “la galera”. E’ successo domenica sera durante l’intervista data dall’ex Cavaliere a Massimo Giletti a Non è l’Arena . Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale, ne ha parlato al termine di un passaggio sulla flat tax e quella che lui stesso definisce “rivoluzione del fisco”. “Volevo introdurre la flat tax già nel 1994 con il mio ministro dell’Economia Antonio Martino – ha spiegato a Giletti – L’ho studiata ad Hong Kong, dove è stata introdotta nel 1947. E conosco anche l’applicazione che è stata fatta nella Federazione russa, dove è stata applicata all’inizio con un coefficiente piuttosto alto e poi via via che le entrate dello Stato aumentavano si è ridotta al 13%. Noi cominceremo con il 23% ma con la speranza di scendere”. E alla domanda di Giletti che lo incalza sulle conseguenze per gli evasori il fondatore di Forza Italia, nonostante le sentenze, non ha dubbi: “Se non dovessero pagare vanno in galera. Pensiamo proprio di aumentare le pene schierandole su quelle in vigore negli Stati Uniti”. Nei giorni scorsi era stato l’alleato Matteo Salvini, leader del Carroccio, a chiedere la galera per chi evade: “Se io riduco le tasse e tu non paghi io butto la chiave, sul modello americano”.
IN POCHE PAROLE METTE 
IN GALERA SE STESSO
Andrebbe a fare compagnia a Dell' Utri 
il suo Compagno e Fondatore di Forza Italia

LEGGI ANCHE
BERLUSCONI COLPEVOLE


LEGGI ANCHE
Gli Scheletri di SALVINI


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Solo Promesse da Rimangiare per un Nuovo Governo


Non vi illudete 
non ci sarà nulla da redistribuire.

Dopo la pausa di riflessione pasquale, in attesa delle consultazioni di Sergio Mattarella per formare il nuovo governo. Capitani di qualsiasi combinazione possibile sono ovviamente la Lega e i Cinque Stelle, i “vincitori” della disfida elettorale. Impensabile un governo senza loro due, molto difficile trovare la quadra per un governo con dentro entrambi.

Il nodo vero non sono le intenzioni e i “magheggi” di Salvini e Di Maio, ma quel che saranno costretti a fare, in totale contrapposizione con le promesse elettorali che li hanno portati in cima alla piramide. In estrema sintesi, Salvini ha giurato che “brucerà la Fornero” (la legge, ovviamente) e interverrà sul sistema fiscale applicando un flat tax, ovvero una tassa sostanzialmente uguale per tutte le fonti di reddito (salari, profitti, rendite finanziarie, ecc). Di Maio ha a sua volta garantito che abbatterà i “costi della politica” e introdurrà il reddito di cittadinanza.

Tralasciamo qui l’analisi puntuale alcune di queste misure, che abbiamo già espresso in molte occasioni (una tassa uguale per tutti è un premio favoloso soltanto per i più ricchi, il reddito di cittadinanza grillino è in realtà un obbligo ad accettare qualsiasi lavoro, eliminare quasi del tutto i “costi della politica” significa consegnare i parlamentari completamente nudi alle “offerte” delle lobby, ecc) e concentriamoci invece sulla realizzabilità di queste misure all’interno del quadro istituzionale ed economico esistente.

Non c’è giornale mainstream che non ricordi i costi, in termini di spesa pubblica, di ognuna di queste proposte. L’unica che taglierebbe qualcosa sono “i vitalizi” e altre voci di contorno della busta paga di un parlamentare. Popolarissima in termini di consenso, ma risparmi solo per pochi spiccioli (qualche decina di milioni davanti a centinaia di miliardi).

Tutte le altre sono voci di spesa in espansione. Un’eresia contro cui è partito immediatamente il fuoco di sbarramento della Troika (Unione Europea, Bce, Fondo Monetario Internazionale).

L’ultimo bollettino della Bce, per esempio, esclude che si possa toccare la legge Fornero; anzi, consiglia caldamente una “riforma” ancora più drastica che allunghi ancora l’età pensionabile e, se necessario, riduca gli assegni pensionistici già in essere, abolendo subito la quattordicesima per le pensioni minime, appena istituita a fini elettorali.

Come ragiona la Bce? Come un ragioniere di lager, al solito. La premessa è che l’Europa sta invecchiando velocemente e questo inciderà pesantemente su due fronti: diminuiranno i posti di lavoro disponibili e la scarsità di giovani al lavoro abbasserà la produttività per unità di lavoro.

Non serve un premio Nobel per trovare i difetti di questa pseudo-argomentazione. I posti di lavoro vanno diminuendo a causa della prorompente avanzata dell’automazione nei processi produttivi, che elimina la necessità di braccia e menti umane sostituendo con hardware e software (robot, insomma). Questo processo, comunque, aumenta e non diminuisce la produttività per unità di lavoro. Insomma, la Bce mente sapendo di mentire. A meno di non esaminare in quali posizioni lavorative verrà impiegata la gran parte dei giovani lavoratori che vengono assunti ora o lo saranno nel prossimo futuro. E’ ovvio che se – come in Italia – la quasi totalità dei nuovi posti di lavoro è nella ristorazione, alberghiero, grande distribuzione, logistica, assistenza alla persona, ecc, con alta precarietà contrattuale e bassissima intensità di capitale, la produttività media del sistema-paese non potrà che calare nonostante il progresso della cosiddetta “industria 4.0”

Non basta, naturalmente. Dice infatti la Bce: lavoratori costretti a restare al chiodo in età avanzatissima saranno mediamente assai meno in salute e quindi graveranno maggiormente sui costi della (residua) sanità pubblica. Quindi, conclude il ragioniere di Treblinka, bisogna riformare “seriamente la spesa pubblica” di tutti i paesi europei altrimenti non si riuscirà a mantenerla entro i parametri fissati dai trattati europei.

Un essere umano normale si preoccuperebbe di individuare dei parametri che consentano all’economia di far fronte alle necessità concrete dalla popolazione. A Francoforte si ragiona all’opposto: i parametri sono intoccabili, dunque sono le popolazioni a doversi adeguare, stringendo molto di più la cinghia.

Un indenuo potrebbe dire: scusate, ma qui in ventidue anni abbiamo già fatto quattro o cinque riforme delle pensioni seguendo le vostre indicazioni (Dini, Maroni, Prodi, Fornero), com’è possibile che si debba ogni volta discutere di come tagliare un altro pezzo?

In effetti la Bce, specie sulla Fornero, ci ha detto e ci dice “bravi!”, aggiungendo anche un “ancora più avanti!”. Un ulteriore aumento dell’età pensionabile è per i banchieri centrali un obbligo fondamentale. Certo, chi come l’Italia l’ha già innalzata molto (67 anni, dal 2019) dovrà apportare modifiche minori su questo punto. Ma dovrà comunque porsi l’obiettivo di ridurre la spesa pensionistica, abbassando il livello degli assegni già erogati. 
Proprio come è stato imposto alla Grecia.

Messa così, i margini di manovra per attenuare gli effetti della Fornero sono praticamente nulli. E infatti l’espertone della Lega, Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Lavoro nei governi Berlusconi 1 e 2 (2004-2005), estensore del capitolo pensioni nel programma elettorale della Lega, spiega con tono bellicoso dove andrà a prendere i soldi per ritoccare almeno in parte la riforma più odiata dai lavoratori italiani, specie in quei territori dove è più alta la concentrazione di dipendenti (il Nord, naturalmente). “La spesa previdenziale italiana è all’11% del Pil, non al 16: assolutamente sostenibile. Il resto è assistenza: qui spendiamo 100 miliardi all’anno, senza sapere dove vanno. Il nostro piano non è abolire la Fornero: toccare la previdenza è dinamite, guai a farlo. Ma di rivederla, questo sì. Permettendo a chi ha 35-36 anni di contributi e almeno 64 anni di età, oppure 41 anni e mezzo di contributi a prescindere dall’età di andare in pensione. Intervento chirurgico e fattibile: 50 miliardi in 10 anni. Che si coprono tagliando quell’assistenza che va ai falsi invalidi e a chi non se la merita, perché mente sui requisiti”.

Non è un mistero che il fenomeno dei falsi invalidi è prevalentemente concentrato nel Mezzogiorno, dunque la Lega da una parte non ha mai messo in programma una abolizione della Fornero, ma pensa di far comunque quadrare i conti abolendo grandi quote della spesa assistenziale (che, come ricordiamo sempre, è furbescamente addossata all’Inps, che dovrebbe occuparsi solo di previdenza). Insomma: trasferendo risorse – per quanto spesso immeritate – dal mezzogiorno al Nord. Altro che “nuovo partito nazionale”, la Lega è sempre quella vecchia, 
con giusto una spruzzata di razzismo in più…

Ma questo programma leghista sbatte pesantemente sul “blocco sociale” meridionale che ha rimpinzato di voti il M5S attendendosi – oltre che meno corruzione e qualche idea di sviluppo – anche qualche misura universale di sostegno al reddito. Dunque è un ostacolo non da poco, che costringerebbe uno dei due “promessi sposi” e perdere la faccia con il proprio elettorato sul punto principale che ha determinato il loro successo: le pensioni per la Lega,
 il reddito di cittadinanza per i grillini.

Il punto della spesa pensionistica ha già segnato uno dei passaggi più complicati dei rapporti recenti tra governi italiani e Commissione Europea, che ora ha varato un terribile rapporto sull’invecchiamento della popolazione (Ageing Report 2018)… 
per chiedere le stesse cose indicate dalla Bce.

Secondo la Commissione, infatti, la “gobba previdenziale” si avrà quando la generazione dei quarantenni attuali uscirà dal mercato del lavoro, facendola salire nel 2040 al 18,5% anziché al 16,3% come sostenuto dall’Italia. Un livello più alto di quello registrato nel 2015 ( 15,7%), e la cui previsione aveva giustificato tutte le riforme pensionistiche dal 1996 in poi.

Com’è possibile che si crei una nuova “gobba” dopo 20 anni di tagli sanguinosi per eliminarla? Nel modo più classico dell’economia, che dovrebbe tenere in considerazione – sempre – più parametri. La voce “pensioni” è una classica voce in uscita (nonostante si tratti solo di restituire a fine carriera quel che si è forzosamente accantonato, in contributi, in una vita di lavoro). Questa voce è in effetti diminuita, anche in prospettiva, ma è solo uno dei termini del rapporto debito/Pil. Il problema, soprattutto italiano, è che la spesa è scesa, sì, ma meno del prodotto interno lordo. Insomma, questo paese è e resta in crisi, non ha affatto recuperato le perdite subite nella crisi ormai decennale e soprattutto, le previsioni di crescita per gli anni a venire sono molto più basse di quelle inventate da Renzi e Gentiloni. Secondo la Commissione la crescita del Pil sarà dello 0,7% in media nei prossimi anni, anziché all’1,2% stimato dalla Ragioneria dello Stato; inoltre diminuirà di un terzo il contributo degli immigrati regolari (anche di più, applicando le “ricette” della Lega), occupazione e produttività resteranno asfittiche, l’invecchiamento della popolazione diventerà più grave e il ricambio generazionale continuamente rinviato.

E’ necessario far osservare al lettore che questa triste situazione italiana è dovuta – oltre che alla crisi globale – all’applicazione ferrea di tutti i diktat imposti negli anni passati proprio dalla Commissione. L’austerità ha falcidiato redditi e diritti, comprimendo i consumi interni e dunque la stessa crescita economica (le esportazioni, da sole, non bastano; specie in una congiuntura di incremento della competizione internazionale che si applica proprio sul terreno delle esportazioni); i giovani, pur diminuendo di numero, non hanno lo stesso trovato sbocchi lavorativi e molti hanno dovuto emigrare; il lavoro ha perso valore e peso dei contributi previdenziali (nei contratti precari, spesso, non sono neanche previsti per via degli innumerevoli “incentivi alle imprese”).

Invece di prendere atto del fallimento completo di una strategia economica, Bce-Ue-Fmi pretendono una maggiore dose della stessa medicina. Secondo il noto principio della tossicodipendenza…

In realtà, l’austerità ha rappresentato finora un meccanismo di redistribuzione della ricchezza e delle filiere produttive interne all’Unione Europea, in particolare tra i paesi della zona euro (la moneta comune è uno strumento potentissimo di disciplinamento dei vari Stati, basta ricordare i bancomat chiusi nella Grecia che votava per il referendum). Tutta a favore dei paesi del Nord e del capitale multinazionale, soprattutto finanziario (i padroni dello spread).

L’attuale Parlamento italiano dovrà ora esprimere un governo con almeno una delle due forze teoricamente euroscettiche, che hanno platealmente cavalcato il malessere della maggioranza della popolazione (oltre il 55%, se calcoliamo anche Fratelli d’Italia 
e i voti di forze rimaste sotto la soglia di sbarramento).

La prova del fuoco non è tanto nella capacità o meno di mettere in piedi un esecutivo (Salvini e Di Maio sono disponibili a qualsiasi compromesso, e si vede). Sta nel dover rispettare il “vincolo esterno” (Unione Europea e “mercati”) facendo finta di metterlo in discussione.

Un po’ di numeri aiutano a capire. Soltanto per tenere botta nel 2018 bisognerà varare una manovra da 30 miliardi: 12,4 per impedire che scatti l’aumento dell’Iva (come previsto dalla clausola di salvaguardia), 12 di minori spese per far scendere il deficit pubblico allo 0,9% (come da impegni presi con la Ue), il resto per coprire gli aumenti (miseri e già revocati) previsti dai contratti del pubblico impiego e infine per le spese incomprimibili
 (quelle militari devono aumentare, dice la Nato e la Ue).


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Aveva una Banca , un Giornale , una Radio e sono FALLITI




Avevano una Banca ed è fallita ,
Vi ricordate quando la Lega voleva un suo istituto di credito? 
Vi ricordate che finì nei guai per problemi molto simili a quelli di Banca Etruria? 
E vi ricordate chi salvò la banca e perché? No? Ecco perché date ancora retta a Salvini...


avevano un Giornale ed è fallito ,
la Padania il Giornale
Totale 61 226 422,00 €
ECCO QUANTO CI E' COSTATO
DI FINANZIAMENTO PUBBLICO

avevano una Radio ed è fallita ,
Dopo la vendita delle frequenze (nel maggio del 2017) la radio ha licenziato molti giornalisti che lavoravano all'emittente ma, che prontamente, sono stati tutti assunti dalla regione Lombardia presieduta da Roberto Maroni (Lega Nord).Analoga sorte era toccata anche ai giornalisti del quotidiano "La Padania" e di Tele Padania.

vogliono Governare l' Italia .
NO GRAZIE , NO FLAT TAX .


NO FLAT TAX 
la tassa che favorisce i ricchi








RESTITUISCI I SOLDI RUBATI






 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Record di Persone in Situazione di Disagio


Lavoro, allarme di Cgil: 
è record di persone in situazione di disagio, 
sono oltre 4,5 milioni 

Peggiora la qualità dell'occupazione in Italia e a fine 2017 è stato toccato il record delle persone in disagio che sono oltre 4,5 milioni. Il dato emerge dallo studio "Lavoro: qualità e sviluppo" elaborato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio della Cgil. Nel quarto trimestre 2017 le ore lavorate (dati conti economici Istat) sono ancora inferiori del 5,8% rispetto al primo trimestre del 2008 e le unità di lavoro sono il 4,7% in meno sempre relativamente allo stesso periodo. Si tratta di -667 milioni di ore lavorate e di quasi 1,2 milioni di unità di lavoro in meno rispetto al primo trimestre 2008. 


   "Nell'Unione Europea a 15, - si legge nello studio - oltre all'Italia, anche Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda presentano nel quarto trimestre 2017 un numero di ore lavorate inferiore rispetto ai livelli che precedono la crisi (primo trimestre 2008). In Italia, però, lo scarto tra le due variazioni (occupati, ore lavorate), entrambe negative, è particolarmente marcato. E questo andamento è legato al peggioramento della qualità dell'occupazione nel nostro Paese". Negli ultimi cinque anni (2013-2017), infatti, prosegue lo studio, "sono aumentati fortemente i part-time involontari e, soprattutto negli ultimi due, le assunzioni a tempo determinato, portando l'area del disagio (attivita' lavorativa di carattere temporaneo oppure a part-time involontario) a 4 milioni 571 mila persone, il dato piu' alto dall'inizio delle nostre rilevazioni".      Non solo, un'analisi più approfondita delle assunzioni a tempo determinato (Inps, Osservatorio Precariato), dimostra un peggioramento di questa condizione di lavoro già precaria: "aumenta anche fra questi lavoratori il part time (+55% fra il 2015 e il 2017). Continua a crescere il numero didipendenti con contratti di durata fino a 6 mesi, che sono passati da meno di 1 milione nel 2013 a piu' di 1,4 milioni nel 2017 
(dati Eurostat, primi tre trimestri di ciascun anno).  

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Disoccupati : Iscrivetevi al Gruppo , Grazie



 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Ancora Esclusi nel 2018 gli Esodati






Esodati: lavoratori che, prima della contro-riforma previdenziale del 2011 e  nelle more delle leggi vigenti, avevano accettato accordi di esodo o erano stati licenziati per essere inseriti in un percorso di accompagnamento alla pensione. La contro-riforma non tenne alcun conto dei diritti quesiti né tanto meno tenne conto di un necessario, equo transitorio che sempre, in Italia come nel resto d'Europa, è stato applicato in questi frangenti. Centinaia di migliaia di famiglie restarono per anni senza alcun reddito. Dopo più di sei anni, circa 150.000 ex lavoratori hanno faticosamente ottenuto la salvaguardia ma altri 6.000 sono tutt'ora abbandonati al loro misero destino. Questo video vuole mantenere alta l'attenzione su questa gravissima disattesa dei principi fondamentali della nostra Costituzione che vuole tutti i cittadini uguali di fronte alla Legge e che tutela le pensioni e il loro potere d'acquisto in quanto sono salario differito, versato dai lavoratori e non sono un investimento finanziario. Semmai, sono un salario doppiamente tassato: come reddito da lavoro prima e come reddito da pensione dopo.



.

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Disoccupati :Iscrivetevi , Grazie



 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Conti Segreti di Matteo Salvini


Quelli sui quali indaga da mesi la Procura di Genova, 
sono al centro di un’inchiesta dell’Espresso.
 Il settimanale è andato alla ricerca di quel tesoro del Carroccio, quei 48 milioni di euro che il tribunale genovese vorrebbe mettere sotto sequestro dopo la condanna di Bossi e dell’ex tesoriere Belsito nel 2017 per truffa ai danni dello Stato. 
Ma finora il tribunale è riuscito a recuperare poco più di 2 milioni.

Le minacce di Salvini: “Li querelo”
Salvini, che a gennaio aveva dichiarato che sul conto della Lega ci sono mila euro, 
ora minaccia di querelare il settimanale e in un video pubblicato oggi su Facebook li insulta: 
“O sono cretini o in malafede, o sono cretini in malafede”.

“Non ho nascosto milioni di euro, i russi non ci hanno dato né soldi né matrioske – dichiara il leader del Carroccio – All’Espresso rispondo con un sorriso e una querela”.

L’inchiesta
Ma ci sono dei documenti bancari che, secondo i giornalisti dell’Espresso possono far capire che fine abbiano fatto i soldi della Lega. E non solo quella di Salvini, ma anche il Carroccio di Maroni. Durante entrambe le gestioni, infatti, “parecchi milioni sono stati investiti illegalmente“.

“Una legge del 2012 – si legge sull’Espresso – vieta infatti ai partiti politici di scommettere i propri denari su strumenti finanziari diversi dai titoli di Stato dei Paesi dell’Unione europea. Il partito che si batte contro l’Europa serva di banche e multinazionali ha cercato di guadagnare soldi comprando le obbligazioni di alcune delle più famose banche e multinazionali”.

Il ruolo della onlus Più voci
Oltre agli investimenti illegali, dall’inchiesta dell’Espresso – dal titolo I conti segreti di Salvini – emerge un altro importante novità. In tutta questa vicenda infatti c’è una associazione che ha un ruolo fondamentale nella “sparizione” del tesoro. Si tratta di una onlus “di area leghista” che si chiama Più voci. Non ha un sito Internet, non c’è traccia di sue attività sul territorio.

La Lega la userebbe “per ricevere finanziamenti dalle aziende”. Finanziamenti che verrebbero subito “girati a società controllate dal partito. L’associazione – secondo quanto anticipa il settimanale – è stata creata da tre commercialisti fedelissimi a Salvini nell’ottobre del 2015” proprio durante il processo a Bossi e Belsito. Ma chi ha finanziato la onlus? Nell’inchiesta in uscita domani si potranno leggere i nomi delle persone coinvolte in questa vicenda opaca e complicata che getta, dopo gli ultimi scandali, ulteriori ombre sul partito di Matteo Salvini.

LEGGI ANCHE
ANCHE SALVINI HA USATO I SOLDI RUBATI

.

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Come funziona il reddito di cittadinanza


Suscita un certo clamore l’impegno pre elettorale del M5S sul reddito di cittadinanza. La cosa ha un suo senso se inserita in un discorso complessivo e ben articolato, che possa prevedere corsi di formazione finalizzati all’assunzione oppure forme di impiego utili verso la collettività. Ciò in parte è presente nella proposta, tuttavia il reddito minimo garantito, perché di questo si tratta, andrebbe ad incidere solo su una determinata fascia di popolazione.
In sostanza il reddito minimo garantito, che in Europa viene distinto dal reddito di cittadinanza, stabilisce una soglia base di stipendio, per chi già lavora ovviamente, oltre la quale non si può scendere. Nella offerta pentastellata sono inseriti anche i non occupati tra i 18 e i 25 anni. Questi devono essere in possesso di una qualifica professionale, di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado o superiore o la frequenza ad un corso di formazione. Così bisogna essere iscritti ai centri per l’impiego e dimostrare di spendere almeno 2 ore al giorno per la ricerca di lavoro. Inoltre bisogna dare la disponibilità ad una formazione in progetti di utilità sociale di 8 ore alla settimana. Le offerte di lavoro si potranno rifiutare per un massimo di 3 volte, pena la perdita del diritto. Anche i pensionati sono inseriti nel discorso sulla soglia minima.

L’idea ha già suscitato un certo scalpore nel mondo politico e in ambito informativo. Da un lato c’è un certo anti meridionalismo dozzinale, soprattutto in determinati settori della Lega, per il fatto che al sud una massa di sfaticati attende il contributo per campare. Dall’altro, come non costatare la tendenza all’assistenzialismo nel meridione.
Qui c’è una questione reale legata al problema disoccupazione. Pensiamo a quella giovanile, con stratosferiche percentuali nelle provincie di Napoli e Caserta. Se questa cosa sia legata all’impoverimento del tessuto produttivo, ma anche alla povertà intellettuale e spirituale dei molti, è un dato sul quale riflettere. A maggior ragione l’unica soluzione, a questo problema, è l’aumento di produttività e l’inserimento al lavoro, anche oltre i 25 anni. 
Non l’aumento delle soglie di reddito minimo.
Il M5S ha preso moltissimi voti al sud, ma non principalmente per questo. Esso è, agli occhi dei cittadini, un movimento anti sistema, e come tale l’hanno votato. Non si poteva veramente pretendere che in Campania si votasse in massa per la Lega, dopo anni di offese gratuite e inutili verso i meridionali. Certo si attacca lo stereotipo, ma non tutti capiscono ciò.

Il problema di fondo è che la proposta chissà se andrà in porto e quando, e come abbiamo visto sarebbe comunque insoddisfacente per il vero problema locale. A tutti gli effetti il M5S ha effettuato una promessa elettorale, sulla scorta di quelle fantasmagoriche degli altri partiti in competizione.
Tuttavia c’è il fattore demagogia che sembra sfiorare poco i grillini, e per la loro visione politica limitata. Fomentare il dèmos, non è mai stata cosa buona. Un po’ di lezioni di storia ai cari Di Maio, Di Battista, Fico e compagnia varia non guasterebbero. O forse sono essi stessi l’espressione rinnovata del giacobinismo, senza però avere i pregi di quello originario.
Il discorso è che anche il movimento populista deve procedere con un certo ordine e con principi dominanti ai quali fare fede. Questi principi risiedono inevitabilmente nella testa, nell’intelletto razionale della dirigenza politica, non nel sollecitamento della pancia del popolo. Chissà cosa accadrà quando i molti illusi da questo provvedimento, si accorgeranno che esso è carta straccia o inefficace. Ci ritroveremo masse di senza lavoro, che già spesso manifestano per le strade, ulteriormente sobillate e da un partito politico “nazionale” ad ambizione governativa!

Oppure dovremmo ipotizzare che questo movimento, ampiamente cooptato dai poteri finanziari internazionali, sia nato per tenere bloccato un certo potenziale anti establishment? Il M5S già corrisponde, in uno schema politico svecchiato, ad una nuova sinistra “globalista” che si oppone ad una nuova destra “nazionalista” che è la Lega. Non a caso Eugenio Scalfari ha promosso il partito di Grillo a “nuova sinistra”. 


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

900 Persone Assume l'Inps



Boeri riorganizza l’Inps e annuncia 900 assunzioni 

Il Presidente dell’Inps Boeri ha comunicato via twitter che saranno assunti 900 laureati in ingegneria gestionale, giurisprudenza, informatica ed economia. Contestualmente Boeri ha firmato tre documenti di riorganizzazione interna dell’Inps, con riduzione numerica e razionalizzazione delle mansioni dei dirigenti dell’Istituto. 
Ecco tutte le informazioni.



Boeri cerca di far voltare pagina all’Inps lanciando una riorganizzazione dell’Istituto. Il presidente dell’Inps ha comunicato via twitter di aver firmato tre atti con i quali promette la riduzione dei dirigenti e la contestuale assunzione di oltre 900 laureati in ingegneria gestionale, in giurisprudenza, in informatica e in economia.



L’Inps in questo modo cerca di aumentare la presenza sul territorio, cerca di favorire la riqualificazione e il ringiovanimento del personale. E lo fa attraverso una razionalizzazione della dirigenza, con nuove modalità di conferimento degli incarichi. I tre nuovi documenti, chiamati “determinazioni del presidente” dovrebbero produrre i primi effetti già da settembre.

Si attendono nei prossimi giorni novità e maggiori informazioni sulle 900 assunzioni di laureati. Da quanto si apprende dai tweet di Boeri, per la selezione sarà introdotta una commissione di esperti esterni chiamati a selezionare i futuri dirigenti dell’Inps.


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

domenica 8 aprile 2018

Disoccupati


Disoccupati: 
si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE. 
Sarebbe importante  
costituire una Federazione Regionale , 
aumentando così la forza contrattuale dei 
disoccupati in Lombardia. Meglio ancora che si Formassero gruppi in tutte le Regioni Italiane, e 
Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE 
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di 
tutti i Cittadini Italiani. 


 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati, si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 
loading...