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domenica 2 agosto 2020

Irene Pivetti rischia 12 anni di carcere

 Irene Pivetti rischia 12 anni di carcere


Irene Pivetti, ex Presidente della Camera, è indagata per frode nelle forniture pubbliche per la vendita di mascherine false, oltre che per riciclaggio in attività di import-export con la Cina.

Reato di Riciclaggio, indagata Irene Pivetti
Irene Pivetti indagata per riciclaggio a Milano per import-export con la Cina.

La casa dell’ex Presidente della Camera (in zona Porta Venezia a Milano) è stata perquisita dalla 
Guardia di Finanza. Le due vicende non hanno connessioni: la Procura sta indagando da un anno su 
Irene Pivetti e ieri, 9 giugno, il Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Milano ha effettuato una perquisizione nelle sedi delle sue società e nel suo appartamento.

Sono stati prelevati materiali cartacei e informatici, che consentiranno di ricostruire la serie di operazioni commerciali avviate dal 2016, che sarebbero servite per riciclare proventi di una maxi evasione fiscale. 

Irene Pivetti e Leonardo Isolani (pilota ed ex campione di Gran Turismo)
 sarebbero stati indagati per riciclaggio.

La Pivetti avrebbe venduto tutti i beni di una sua società indebitata col Fisco
 per diversi milioni di euro. 

Tali beni sarebbero stati trasferiti ad un’altra sua società con base a San Marino, la quale avrebbe 
venduto di nuovo tutti i beni, e in più le tre Ferrari, ad una società di Hong Kong, che avrebbe rivenduto gli asset ad un’altra società, il Gruppo Daohe del magnate cinese Zhou Xi Jian.

Reato di riciclaggio: definizione Codice Penale
A sanzionare il reato di riciclaggio è l'articolo 648-bis del Codice Penale, che recita:
«Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità 
provenienti da delitto non colposo; ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da 
ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a 
dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 25.000”.


Se il fatto viene commesso nell’esercizio di un’attività professionale la pena è incrementata, mentre 
viene diminuita se i soldi e le altre utilità “provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della 
reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.

Si applica l'ultimo comma dell'articolo 648 (Codice Penale)”.

Reato di Riciclaggio: gli elementi caratterizzanti
Gli elementi che caratterizzano il reato di riciclaggio sono ascrivibili ai seguenti:

-bene giuridico protetto, il reato di riciclaggio è caratterizzato da una polivalenza di scopi politico-
criminali per cui il bene giuridico tutelato è l'ordine pubblico e l'ordine economico,

-elemento oggettivo, il delitto di riciclaggio si presenta: a) sostituire o trasferire denaro, beni o altre 
utilità provenienti da delitto non colposo, b) compiere altre operazioni in modo da ostacolare 
l'identificazione della provenienza delittuosa,

-elemento soggettivo, si tratta di dolo generico ovvero occorre la coscienza e la volontà di 
sostituire/trasferire i proventi illeciti o di compiere altre operazioni di intralcio
 all’accertamento della verità.

Il reato di riciclaggio è un reato istantaneo di mera condotta e di pericolo concreto per cui l'azione del soggetto attivo dovrà risultare concretamente idonea a dissimulare l'origine illecita dei proventi.

Il reato di riciclaggio presenta alcuni punti in comune con le norme che prevedono il favoreggiamento personale e il favoreggiamento reale.




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Caso Open Arms Lettera di Conte a Salvini

Ma parlare come Ministro dell'Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa.


15 Agosto 2019

Gentile Ministro dell'Interno, caro Matteo,
ti scrivo questa lettera aperta perché il caso della nave Open Arms domina ormai le prime pagine dei 
giornali e perché sono costretto a constatare che anche la corrispondenza d'ufficio tra la Presidenza del Consiglio e il Viminale viene poi riportata sui giornali e allora tanto vale renderla pubblica all'origine, per migliore trasparenza anche nei confronti dei cittadini.
Ti ho scritto ier l'altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, “nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell'imbarcazione”.
Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la 
volontà di far sbarcare i migranti a bordo.
Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell'affrontare il tema dell'immigrazione 
riducendolo alla formula “porti chiusi”. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell'Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa.
È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l'ennesima a dire il vero, che non posso accettare. Come ho sempre pubblicamente rappresentato, il tema dell'immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro, come ho provato a fare sin dal primo Consiglio Europeo al quale ho partecipato, a fine giugno 2018, 
evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali.

Da subito ho elaborato una piattaforma politica fondata su sei premesse e dieci obiettivi, in modo da 
inserire tutte le singole iniziative in questa prospettiva strategica, sempre costantemente ispirata alla 
tutela dei diritti fondamentali e, in particolare, della dignità della persona e alla protezione dei nostri 
interessi nazionali, sovente compromessi nella gestione del fenomeno migratorio.
Ho personalmente contribuito a perseguire questo nuovo indirizzo politico, di maggiore rigore rispetto al passato, al fine di contrastare più efficacemente l'immigrazione illegale e la moderna e disumana “tratta dei disperati”, alimentata dalle organizzazioni criminali.
Ho viaggiato in lungo e in largo in Africa e nel Medio Oriente per incrementare la cooperazione nei 
Paesi di origine e nei Paesi di transito, dove si concentrano le rotte dei migranti. Abbiamo sempre 
lavorato intensamente, coinvolgendo anche il Ministro Moavero, per rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione.
Mi batterò sino all'ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via 
pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell'Unione pienamente 
coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l'Italia, siano abbandonati a se stessi.
Pur in attesa che si attui questo meccanismo europeo, sono sempre personalmente intervenuto, con gli altri Paesi europei, per pretendere e ottenere una redistribuzione dei migranti che sono sbarcati nei 
nostri porti. E a questo proposito dobbiamo dare atto che sia la Commissione europea sia alcuni leader europei ci hanno sempre teso la mano per sbloccare situazioni emergenziali.
Questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l'Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più 
ingestibile. La nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nei colloqui sin qui avuti, mi è sembrata molto determinata a percorrere questa strada e a darci una mano risolutiva.
In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri “interessi nazionali”, non possiamo limitarci a 
esibire posizioni di assoluta intransigenza. Abbiamo chilometri di coste e siamo a una manciata di ore di navigazione dall'Africa e dal Medio Oriente. Da ultimo tu stesso hai constatato come è difficile 
contrastare i quotidiani, minuti sbarchi clandestini.
Non possiamo agire da soli. Dobbiamo continuare a insistere in Europa, come peraltro hai fatto Tu, di recente a Helsinki. E' questa la direzione giusta.
E poi non oscuriamo quello che abbiamo fatto di buono. Se mai rammarichiamoci per quello che ci 
riproponevamo di ottenere e ancora non abbiamo ottenuto.
Un ultimo aggiornamento sulla vicenda Open Arms.
Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di 
essere disponibili a redistribuire i migranti. 
Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano.
Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la 
sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo.
La tua foga politica e l'ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare “slabbrature 
istituzionali”, che a tratti sono diventati veri e propri “strappi istituzionali”.
Per queste ragioni mi sono ritrovato costretto a intervenire varie volte - l'ho fatto perlopiù riservatamente - non per l'ansia di contrappormi politicamente alle tue iniziative, ma per la necessità di rivendicare l'applicazione del principio di “leale collaborazione”, che è fondamentale per il buon funzionamento delle istituzioni pubbliche.
Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non 
alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine 
prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione.
Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l'associano al potere.
 Io l'associo a una enorme responsabilità.
Buon ferragosto,
Giuseppe Conte




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Lombardia ed i Camici del Cognato di Fontana

#LegaRubaTutto


Lo «squalo» sulla lettera: così la Lombardia si accorse che a fornire i camici era il cognato di Fontana
La Regione si sarebbe accorta che dietro l’offerta di fornitura per i camici c’era la Dama Spa di Andrea Dini osservando la carta su cui era stampata - che riportava lo squalo di Paul & Shark, marchio «in pancia» all’azienda del cognato di Fontana


Galeotto, o benedetto secondo i punti di vista, fu lo squalo. Non che sia esattamente la procedura di 
controllo raccomandata dai manuali aziendali per scongiurare conflitti di interessi, ma in maggio è pur sempre stato l’unico campanello d’allarme a funzionare, dentro la Regione Lombardia, 
per far accorgere (chi già avrebbe dovuto accorgersene) che era del cognato del presidente Attilio Fontana la società Dama spa, impegnatasi il 16 aprile a fornire 75.000 camici
 e 7.000 set sanitari al prezzo di costo di 513.000 euro.

Allo stato delle dichiarazioni ufficiali dei vari protagonisti — e benché l’assessore regionale Raffaele 
Cattaneo avesse subito accennato a Fontana che tra le aziende disponibili a riconvertire la produzione c’era pure quella di Andrea Dini, non ricevendo segnali né di approvazione né di disdetta —, un po’ tutti in Regione affermano di non aver mai ricollegato la fornitura al fratello della moglie di Fontana fin quasi al buffo «ohibò» del 10/12 maggio.

Una collaboratrice del direttore generale della centrale acquisti regionale Aria spa, Filippo Bongiovanni, il 10 maggio gli si sarebbe infatti presentata con in mano la lettera del contratto proposto da Dama spa, facendo notare come stampato nell’intestazione ci fosse anche il logo — lo squalo — di «Paul & Shark», il noto marchio di abbigliamento in pancia alla Dama spa di Dini.


Bongiovanni avrebbe a questo punto chiesto lumi all’avvocato Giulia Martinelli, già compagna di Matteo Salvini e più nota come capo dello staff di segreteria del presidente Fontana. E il 12 maggio Martinelli, dando un’occhiata sul web, avrebbe visto che non si trattava di una omonimia, facendo risalire l’informazione sino a Fontana.

Che poi il 17 maggio (con Report che già iniziava in giro a fare domande) avrebbe chiesto al cognato di soprassedere ai pagamenti per disinnescare «polemiche sterili».

E il 19, giorno prima che il cognato convertisse la fornitura in parziale donazione alla Regione, avrebbe tentato di «risarcirlo» (senza dirglielo) con un bonifico (bloccato dall’Unione fiduciaria e segnalato come «operazione sospetta» all’Uif di Bankitalia) di 250.000 euro presi dal proprio conto svizzero all’Ubs: quello sul quale il 24 settembre 2015 Fontana aveva regolarizzato, utilizzando la legge sulla voluntary disclosure, 5,3 milioni di euro sino allora illecitamente detenuti in Svizzera dalla scomparsa 92enne madre, prima su un conto del 1997 e poi con lo schermo di un «trust» costituito nel luglio 2005 alle Bahamas ma con gestore a Vaduz.


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OMS La Pandemia sarà Lunga

OMS La Pandemia sarà Lunga


Allarme in Europa. Picco in Francia Spagna e Germania. 
18 milioni i positivi nel mondo 

02 agosto 2020 

Sono oltre 18 milioni le persone che hanno contratto il virus. Quasi 689 mila i morti provocati dal coronavirus nel mondo. Numerosi i focolai in Europa. Situazione preoccupante in Francia e in Spagna. Madrid è risultata la città europea con il più alto tasso di mortalità. la Francia, per il terzo giorno consecutivo ha superato la soglia dei 1.300 contagiati. Intanto nella corsa al vaccino la Russia - quarto paese al mondo per numero di casi -  ha annunciato a sorpresa che sarà pronta a registrare un nuovo vaccino tra il 10 e il 12 agosto.  Il numero dei morti per coronavirus nell'America latina ha suoperato i 200.000, dopo che nelle ultime ore si sono aggiunti 191 decessi in Perù. Lo riportano vari media internazionali citando il conto dell'agenzia Reuters. I contagi da coronavirus in Sudafrica hanno superato i 500.000 casi. Lo ha reso noto il ministero della Salute sudafricano. 

 L'Oms prevede che la pandemia sarà "molto lunga". 

Lo si legge nel comunicato dell'organismo, che ieri ha riunito il comitato per le emergenze per fare il punto sulla pandemia di coronavirus e valutare se mantenere lo stato d'allerta massima decretato sei mesi fa. Il Comitato "ha sottolineato la lunga durata prevista di questa pandemia di Covid-19, rilevando l'importanza di sforzi sostenuti a livello comunitario, nazionale, regionale e globale". Il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che la diffusione del Covid-19 "continua a costituire un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, accettando il parere espresso dal comitato di emergenza", che si è riunito ieri a Ginevra per la quarta volta dall'inizio della pandemia. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 158 mila morti 
su oltre 4,mln e 700 mila casi. 

Contagi sempre in salita. 

Per il quinto giorno consecutivo si registrano oltre 65mila casi. Ma il segretario alla Salute Alex Azar, assicura decine di milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus "efficaci e sicuri" entro fine anno. Dopo una nuova ondata di contagi lo stato australiano di Victoria ha dichiarato lo stato di emergenza e ha imposto una serie di misure di controllo a Melbourne, la seconda città più popolosa dell'Australia: si comincia dal coprifuoco notturno per arrivare al divieto di celebrare  matrimoni, misura mai applicata durante la pandemia.Il Premier dello Stato di Victoria, Daniel Andrews ha annunciatoche le restrizioni entreranno in vigore domenica alle 18:00 oralocale e lo resteranno almeno fino al 13 settembre. Lo riportala Bbc. 



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