loading...

sabato 30 marzo 2019

Lavoratori non sono Daccordo su Quota 100

Quota 100, i Lavoratori non sono Daccordo



Pensioni ultime news, Durigon: ‘Bye Bye Fornero’, ma i lavoratori non sono daccordo
Le ultime novità al 30 marzo 2019 arrivano direttamente da due recenti post dell’onorevole Durigon e Del Ministro del Lavoro di Maio, che hanno espresso sui social, attravero le loro pagine facebook, massima soddisfazione per il concluso iter di conversione del Decreto 4/2019 in legge. Se da un lato oggettivamente sono già più di 100mila le domande presentate per uscire con quota 100, segno che a molti la riforma proposta é andata a genio, e sono diverse le donne che stanno ringraziano il Governo del cambiamento per aver concesso la proroga dell’opzione donna al 31/12/2018, dall’altro vi sono ancora molti cittadini insoddisfatti.
vi sono ancora molti cittadini insoddisfatti.



Questi lavoratori non perdono occasione per fare notare all’esecutivo che tanta esultanza e quanto meno fuori luogo per tutti coloro che sono rimasti esclusi o per quanti quei requisiti li riusciranno a raggiungere a gennaio 2022, un mese dopo rispetto a chi potrà beneficiare di quota 100, valevole fino al 31/12/2021. Eccovi i post del Governo che hanno creato maggiore reazione sui social e come le persone, fuori dal Dl 4/2019, hanno commentato la tanto ostentata cancellazione della Legge Fornero.

Pensioni, Di Maio: con quota 100 la pensione non é più un miraggio
Il vicepremier Luigi Di Maio sui social ha scritto: “È fatta! Finalmente abbiamo approvato definitivamente Reddito di Cittadinanza e Quota 100, misure che aiuteranno milioni di persone a uscire dall’oblio in cui erano cadute a causa dell’assenza di politiche rivolte loro. D’ora in avanti questi cittadini avranno la possibilità di tornare a pieno titolo nel mondo del lavoro, offrire il proprio contributo alla società e intanto avere una mano per pagare l’affitto e le spese di prima necessità.

Grazie a Quota 100 anche la pensione non è più un miraggio. Siamo molto soddisfatti del percorso compiuto, fieri e orgogliosi di aver lottato fino alla fine e di aver ottenuto questo grande risultato. Gli italiani se lo meritano tutto!”

Pensioni 2019, Durigon: Quota 100 é legge, bye bye Fornero
Il sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon si é detto più che soddisfatto dell’operato del Governo, finalmente la quota 100 , ha scritto é divenuta legge, alla faccia di quanti dicevano che non si poteva fare. Poi promette che il prossimo step sarà aiutare quanti sono rimasti esclusi, e che ancora non hanno avuto risposte dal Dl 4/2019, facendo chiaro riferimento alla quota 41.

Al post poche ore dopo é seguita un’immagine sempre sul profilo di Durigon che abbiamo scelto a corredo del pezzo in cui sintetizzando al massimo quanto fatto sulla riforma previdenziale punta a dare un segnale chiaro e preciso agli italiani: “Quota 100 é ufficiale é legge: bye bye Fornero”. Non poteva che scatenare scalpore l’esultanza dei due esponenti del Governo, giacché per molti la quota 100 non ha affatto rappresentato l’abolizione della Legge Fornero, i primi delusi sono poprio i precoci, che rispondono ‘a muso duro’ ai due post.

Pensioni, precoci: la quota 41 non era un diritto non negoziabile?
La precoce Daniela Bagni, ad esempio, ricorda i volantini della propaganda elettorale di entrambi i movimenti politici, facendo notare come sia Lega quanto M5S si siano allontanati dalle promesse fatte, soprattutto nei confronti dei precoci e dei quarantunisti. Il volantino della Lega, postato dalla bagni che cerchia il passaggio cruciale cita: “ Stop Fornero: Dopo 41 anni di contributi la pensione é un diritto non negoziabile, vota 4 marzo vota Lega”.

Mentre quello del Movimento 5 Stelle citava: “Superamento Legge Fornero: In pensione dopo 41 anni di contributi versati oppure quando la somma tra età anagrafica e contributiva equivale a 100. Partecipa, scegli, cambia; Vota per movimento 5 Stelle”. Se le promesse fatte avessero avuto un seguito ne Dl 4/2019, e su questo aspetto concordano tutti i precoci, forse si sarebbe potuto parlare di superamento della Riforma Fornero, ma con una quota 100 con paletti temporali ed anagrafici oltreché contributivi, e la totale assenza della quota 41 per tutti,continuare a ribadire ‘Bye Bye Fornero’, dicono, é più una barzelletta di cattivo gusto. Vi é anche chi racconta la propria storia o ironizza su punti importanti al fine di fare passare il messaggio di ingiustizia insita nella riforma, una riforma a scadenza ed una tantum, come la definiscono i lavoratori, che alimenterà solo ulteriori disuguaglianze tra pari.

Pensioni, le assurdità del Dl 4/2019 ora legge
Vi é chi ironizza con un post su Fb, come Paolo, ma nell’ironia vi é tutto il dramma di chi i requisiti li maturerà poco dopo la finestra temporale, ad indicare che una riforma pensioni non può essere superata, come sostengono oppozione e sindacati, da un provvedimento a scadenza: “Sono nato il 31/12/59 alle 23,55 e andrò in pensione a 62anni. Il mio gemello è nato dopo 13minuti e andrà in pensione a 67, Azz.”

Elvi scrive sotto al post di Durigon, riprendendo il format che avevamo usato noi in un precedente articolo per descrivere l’agonia previdenziale di Daniela Bagni: “Complimenti al #GOVERNO DEL CAMBIAMENTO# Elvi vi racconta il suo calvario previdenziale: “Sono del 1960 ho iniziato a lavorare nel 75 che avevo 15 anni. Fuori da quota 41: “Ho puntato a quota 41 essendo un precoce, ma anche qui è andata male, non solo x accedere bisogna essere particolarmente sfortunati: invalidi >74%, con parenti invalidi 100% o disoccupati. Fuori da quota 100: “Bene ho pensato..con il governo del cambiamento riuscirò sicuramente ad andare in pensione…ok…non possono fare subito quota 41 ma se fanno quota 100 senza paletti…io ci sono dentro…ho 59 anni e 41 di contributi…perfetto!! Invece anche qui NO…ci vogliono 62 anni e solo 38 di contributi! . Fuori dalla pace contributiva: “Fanno la pace contributiva, ho pensato qui ci siamo ho 2 anni di buchi contributivi ….chiedo di sanare e vado in pensione…invece anche qui NO! Solo chi ha iniziato a versare dopo il 96…assurdo!! DEVO LAVORARE 42 ANNI E 10 MESI…poi se non cambiano ancora le carte in tavola…potrò fare il nonno!!!” Inoltre anche le lamentele paiono non essere ben gradite, almeno sotto ai post del M5S, chi si occupa dei social, segnalano i cittadini indispettiti, cancella i commenti di dissenso, non permettendo nemmeno un confronto, seppur costruttivo. Eccovi le testimonianze.

Pensioni, i lavoratori: M5s non ama i dissensi, cancella i commenti
Livio Trentin, del gruppo lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti fa notare come purtroppo sia divenuto impossibile anche interloquire con chi attualmente é al Governo, nello specifico con il M5S, perché spesso i commenti sotto ai post vengono eliminati: “cancellano, non pubblicano e non leggono, anche le email vengono eliminate in modo sistematico, sono degli “onesti interlocutori” che paghiamo tra l’altro!”

Su questo aspetto aveva detto la sua anche Orietta Armiliato, giorni fa, l’amministratrice del CODS aveva scritto sulla pagina per avvertire le iscritte a non disperdere energie: “Si informano gli iscritti che chi gestisce i profili (o loro stessi, purtroppo non saprei dirvi con certezza ) degli esponenti del Movimento5Stelle, che i suddetti cancellano i commenti sgraditi postati sulle loro pagine. Attenzione, sia ben chiaro: non denigratori, non offensivi, non calunniatori ma semplicemente critici o in disaccordo con quanto da loro esposto, insomma non permettono ai cittadini di dissentire. Evitate dunque di perder tempo se intendete comunicare con loro volendo fare qualche rilievo perché, comunque, sarete censurati.
.
Sono Web Designer, Web Master e Blogger, creo siti internet e blog personalizzati
 a prezzi modici e ben indicizzati. 
Studio e realizzo i vostri banner pubblicitari con foto e clip animate. 
Mi diletto alla creazione di loghi per negozi , aziende, studi professionali,
 campagne di marketing e vendite promozionali.


Eseguo Siti Internet e Blog Personalizzati

.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

martedì 19 marzo 2019

Reddito di Maternità

Reddito di maternità

Reddito di maternità: 
1.000 euro al mese per ogni figlio 
dalla nascita agli 8 anni di età

Già 50.000 firme raccolte per la proposta di legge popolare per il sussidio alle mamme a tempo pieno

Una nuova misura assistenziale per le famiglie che decidono di avere un bambino è quanto prevede una proposta di legge popolare avanzata dal coordinatore nazionale del movimento Popolo della Famiglia. Si chiama reddito di maternità, proposta che è anche oggetto di una raccolta firme arrivata già a 50.000 sottoscrizioni.

L’iniziativa partita dalla Sardegna si prefigge il doppio scopo di dare sostengo al reddito delle famiglie e di rilanciare le natalità. Il problema demografico in Italia è molto serio e la Regione Sardegna nello specifico, risulta una delle aree italiane ed europea dove si registra il numero minore di nascite. Infatti dal punto di vista demografico la Sardegna è all’ultimo posto insieme alla Serbia come numero di nuovi nati.

Come funziona il reddito di maternità?

Mirko De Carli, coordinatore del Popolo della Famiglia ha annunciato che prima di aprile la proposta di legge popolare forte di 50.000 firme già raccolte, sarà depositata in Parlamento. Il coordinatore ha anche spiegato come funzionerà il meccanismo della misura, quindi, costo globale dell’operazione, recepimento delle coperture finanziarie e benefit per le famiglie.

Il nuovo strumento assistenziale costerebbe 3 milioni di euro all’anno per il triennio che va dal 2020 al 2022. I soldi potrebbero essere prelevati dal fondo per le politiche familiari e le pari opportunità già funzionante. Per le famiglie si tratterebbe di ricevere 1.000 euro al mese fino al compimento degli 8 anni di età del bambino. 
Il benefit ripartirebbe da capo per ogni nuovo nato e sempre per i primi 8 anni di età.

Da sussidio temporaneo a vitalizio

Una misura che vuole dare sostegno a tutte le mamme che decidono o sono costrette a svolgere il ruolo a tempo pieno. Un benefit di 1.000 euro al mese esentasse. Il beneficio economico secondo la proposta diventerebbe definitivo, quindi un autentico vitalizio per le famiglie, dal quarto figlio in poi o se il figlio oggetto del sussidio sia invalido.



.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Governo : le promesse vanno MANTENUTE

Governo : le promesse vanno MANTENUTE


Governo : le promesse vanno MANTENUTE

Le promesse vanno MANTENUTE .
Nel Decretone non c'è NULLA per gli esodati , NIENTE NONA SALVAGUARDIA e NESSUNA SOLUZIONE per la pace contributiva e per APE sociale per gli esodati dopo le votazioni il 15 marzo in commissione lavoro in cui sono stati bocciati tutti gli emendamenti per gli esodati. ..Il Governo NON ha mantenuto la promessa di presentare suoi emendamenti per la estensione della pace contributiva e per far accedere a APE sociale gli esodati. .Abbiamo chiamato i parlamentari della commissione Lavoro e ci hanno riferito questo: sono gli On M5S e della Lega ed il sottosegretario Cominardi, dopo dichiarazioni On Davide Tripiedi , 
che hanno ostacolato qualunque soluzione per noi ESODATI , anche con la 
PACE CONTRIBUTIVA  e con accesso a APE SOCIALE per noi ESODATI, a loro dire per mancanza coperture economiche. 

Di Maio ed Il sottosegretario Durigon più volte in Tv 
e con dichiarazioni ai giornali lo avevano invece promesso!

Si può rimediare anche durante la discussione in Aula
 di oggi e martedì per correggere rapidamente questa stortura . 

Si corregga in AULA ,
 quello che è stato ignorato volutamente in commissione lavoro il 15 marzo e si mantengano le promesse date il 18 ottobre dal Ministro Di Maio 
e ripetute in incontri il 6 e 19 febbraio con on. Durigon.

Attendiamo una rapida correzione in aula. 

Questo scorretto atteggiamento ci porterà ad indicare come votare,  
non solo al popolo degli esodati, ma a centinaia di migliaia di lavoratori e pensionati . 

Le promesse vanno MANTENUTE

IL REDDITO DI CITTADINANZA PAGATO DAI PENSIONATI.
Comodo per il vicepresidente del consiglio, Luigi Di Maio, farsi bello con il reddito di cittadinanza ottenuto bloccando per altri tre anni il blocco dell'adeguamento delle pensioni.
La maggior parte delle pensioni che non si rivaluteranno sono quelle che superano di poco il valore delle pensioni minime moltiplicato per 3, circa 1560 euro lorde al mese ( circa 1100 euro netti).
Non si tratta di pensioni da nababbo, è solo quanto spettante a ex lavoratori dipendenti che, avendo avuto una paga discreta, hanno sempre versato tutti i contributi per cui il reddito totale non dovrebbe nemmeno essere tassato dato che si tratta di soldi che i lavoratori stessi hanno versato per garantirsi il proprio futuro e che invece è servito a comprare mutande verdi e altri piacevoli souvenir di parlamentari che a parole si scagliano contro la maledetta Elsa Fornero ma, nei fatti, usano i provvedimenti da lei introdotti per vessare ulteriormente 
le fasce deboli della classe lavoratrice italiana. 

Fasce deboli non per mancanza di forza ma perché, non essendo più inseriti nel processo produttivo, non possono mettere in atto alcuna forma di lotta contro un governo incapace e corrotto. 
Ora osserviamo che la legna si sta seccando e dobbiamo prestare grande attenzione a questo fatto perché la legna secca prende fuoco facilmente e, il fuoco, non è sempre facile da domare.
In Francia molta legna sta bruciando ma in Italia è anche più secca.
Bravi i nostri Gigetto e Matteuccio, verrete a cercare i nostri voti, Chissà cosa troverete!


Il reddito di cittadinanza? 
Per un quarto dei beneficiari 
è «uguale» al bonus Renzi...


.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

sabato 16 marzo 2019

Reddito di Cittadinanza uguale al bonus Renzi

Reddito di Cittadinanza uguale al bonus Renzi

Il reddito di cittadinanza? 
Per un quarto dei beneficiari 
è «uguale» al bonus Renzi

Il reddito di cittadinanza? Per un terzo dei beneficiari sarà di 80 euro al mese. Un importo identico all’agevolazione introdotta dal Governo Renzi che dal 2015 è diventata strutturale. Due “bonus” completamente diversi: un’integrazione al reddito il primo,che sarà accreditato su una card ricaricabile; un credito Irpef, il secondo, riconosciuto in via automatica in busta paga dal datore di lavoro. L’ufficio parlamentare di Bilancio - nel corso della audizioni sul decretone reddito-pensioni (in via di conversione in Parlamento) -stima circa 1,3 milioni di famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza , per un totale di 3,6 milioni di individui. In media le erogazioni per nucleo saranno di circa 6mila euro su base annua, con un importo medio a testa di 2.170 euro.

La media però nasconde da un lato il 5,5 per cento dei percettori che beneficia di un importo superiore a 6.000 euro annui, mentre per la stragrande maggioranza (il 60% )
 l’importo è inferiore a 3.000 euro annui.

Per circa un un quarto (il 23%) - pari a oltre 800mila persone - il beneficio sarà inferiore a 1.000 euro l’anno, circa 80 euro al mese.
Dalle elaborazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio emerge che il 37,7% dei nuclei percettori hanno un reddito familiare inferiore a 1.000 euro, il 50% un reddito inferiore a 3.200 euro e il 25 per cento un reddito superiore a 8.200 euro.

La distribuzione territoriale del reddito di cittadinanza: una su due al Sud
Circa il 56% dei nuclei beneficiari è residente al Sud e nelle isole, mentre il 28% è al Nord. A fronte di un beneficio medio equivalente sostanzialmente omogeneo per area geografica, l’Upb evidenzia che l’incidenza dei nuclei beneficiari è prossima a quella dei nuclei in povertà assoluta nel Sud (rispettivamente i nuclei beneficiari sono l’8,4% nel Sud e il 9,8% nelle isole contro una incidenza della povertà assoluta, rispettivamente, del 10,2% e del 10,5 per cento). L’incidenza dei beneficiari del reddito di cittadinanza risulta invece sensibilmente più bassa al Centro e al Nord, sia in relazione al totale della popolazione, sia con riferimento ai nuclei in povertà assoluta.

Il reddito di cittadinanza e le caratteristiche del nucleo familiare
Poco più della metà dei nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza sono composti da tre o più membri, mentre circa il 29% sono rappresentati da single. Tuttavia l’Upb osserva che, in relazione con il profilo dell'incidenza della povertà assoluta, sono maggiormente tutelati i nuclei meno numerosi: per i “monocomponenti” i beneficiari sono pari all’84 per cento del totale dei poveri assoluti (4,4 per cento l'incidenza dei beneficiari, contro un'incidenza della povertà assoluta del 5,2 per cento) rispetto a circa il 77 per cento (13,7%, 
contro il 17,8%) per i nuclei con più di quattro componenti.


.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Reddito di Cittadinanza la stretta anti-Spada


Reddito cittadinanza,   accolte metà delle domande.   Arriva la stretta anti-Spada

Reddito cittadinanza, 
accolte metà delle domande.
 Arriva la stretta anti-Spada

Stretta, in chiave penale, sui requisiti necessari per godere del Reddito di Cittadinanza. Dopo la polemica esplosa nei giorni scorsi e legata alla richiesta, da parte di alcuni membri del clan degli Spada, del sussidio («Non lo avranno mai» aveva promesso il vicepremier, Luigi Di Maio) arriva un emendamento al decretone, presentato a quattro mani dalle relatrici Dalila Nesci (M5s) e Elena Murelli (Lega). La proposta prevede la sospensione per i richiedenti «a cui è applicata una misura cautelare, anche adottata all'esito di convalida dell'arresto o del fermo» o per i condannati con sentenza non definitiva.

Lo stop all'erogazione vale anche per i latitanti e per chi «si è sottratto volontariamente all'esecuzione della pena». I provvedimenti di sospensione, se la proposta di maggioranza andasse in porto, sarebbero adottati con effetto non retroattivo dal giudice che ha disposto la misura cautelare o ha emesso la sentenza di condanna non definitiva o ha dichiarato la latitanza. «Nel primo atto in cui è presente l'indagato o l'imputato - si legge nell'emendamento - l'autorità giudiziaria lo invita a dichiarare se beneficia del reddito di cittadinanza. Ai fini della loro immediata esecuzione, i provvedimenti di sospensione sono comunicati dall'autorità giudiziaria procedente, entro il termine di 15 giorni dalla loro adozione, all'Inps che provvede all'inserimento nelle piattaforme informatiche in capo a Mise e Anpals che hanno in carico la posizione dell'indagato o imputato o condannato».

La sospensione, si legge ancora nella proposta, «può essere revocata dall'autorità giudiziaria che l'ha disposta quando risultano mancare anche per motivi sopravvenuti le condizioni che l'hanno determinata». Le risorse derivanti dallo stop sono riassegnate al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura. Occorre ricordare che per gli stessi reati, il testo del provvedimento approvato dal Senato prevede la sospensione dell'erogazione del Reddito di cittadinanza solo in presenza di sentenza definitiva, per reati di stampo terroristico e mafioso, o qualunque altro reato con «pena non inferiore a due anni di reclusione».

Una settimana dopo il debutto del reddito di cittadinanza, il numero delle domande inoltrate tramite i canali predisposti dal governo per l'ottenimento del sussidio ancora non decolla. Stando alle ultime stime, sono circa mezzo milione le richieste pervenute finora. Ma secondo gli addetti ai lavori, la metà rischia di venire respinta. Se ai Caf, infatti, vi è una sorta di check-in per il reddito di cittadinanza, ovvero un mini-colloquio teso a verificare in prima battuta i requisiti di cui è in possesso il richiedente, negli uffici di Poste Italiane i controlli all'imbarco sono inesistenti: le domande vengono inviate direttamente all'Inps, cui spettano i controlli sull'idoneità, senza essere sottoposte a un'iniziale scrematura. Lo stesso avviene quando si sceglie di percorrere il canale online. Risultato? Sarebbero appena 300 mila le domande sicure di passare al momento.

I Caf, tra domande accettate e appuntamenti già fissati in agenda, hanno accumulato nel loro serbatoio circa trecentomila richieste, ma le inoltreranno all'Inps solo tra due settimane, il 25 marzo. Negli uffici di Poste Italiane, invece, sono state presentate finora più di 150 mila domande. Decisamente meno quelle in viaggio sul canale online: sono meno di trentamila quelle giunte finora all'istituto di previdenza sociale via web. Le stime sui respingimenti in arrivo però non lasciano scampo, anche alla luce delle precedenti esperienze. Nel caso del reddito di inclusione, la misura di contrasto alla povertà che verrà sostituita dal sussidio pentastellato, le domande rifiutate (contando quelle arrivate fino allo scosro ottobre) sono state poco meno della metà, ovvero il 48,5 per cento, 354.000 su 730.000 circa.

I DETTAGLI
I respingimenti si concentreranno sulle domande che stanno salpando in questi giorni dagli uffici postali, mentre le trecentomila richieste in partenza dai Caf non dovrebbero trovare particolari ostacoli lungo la strada. «I Caf prima d'inviare la richiesta controllano che il valore Isee sia conforme a quanto stabilito e verificano l'entità del patrimonio immobiliare e mobiliare. Per quanto ci riguarda, il grosso dei rifiuti sarà determinato da eventuali modifiche future al valore Isee: oggi come oggi, l'indicatore si rifà ai redditi del 2017, mentre a partire da quest'estate verrà determinato sulla base delle entrate registrate nel 2018. Chi a settembre comunicherà un valore Isee superiore alla soglia stabilita sarà inevitabilmente tagliato fuori», spiega il Direttore generale dei Caf Acli Paolo Conti.


.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

lunedì 4 marzo 2019

CGIL : Progetto Lavoro 4.0


Cos’è il progetto lavoro 4.0 della CGIL



La fase di transizione, di inesorabile trasformazione che stiamo vivendo, in cui tecnologia e digitalizzazione impongono cambiamenti importanti e veloci alla vita di lavoratori e cittadini, ha spinto la Cgil a promuovere il Progetto Lavoro 4.0, un percorso aperto e partecipato di studio, confronto, approfondimento e analisi per l’elaborazione di proposte strategiche per la politica industriale nel mondo che cambia. L’obiettivo più alto, ambizioso e concreto, è quello di esercitare il principale compito del sindacato, ovvero la contrattazione, spostandone il baricentro dalla fase finale dei processi a quella iniziale o di anticipo.

Il Progetto Lavoro 4.0 fa elaborazione, analisi, condivisione sui temi della digitalizzazione e del suo impatto sul lavoro e sul fare sindacato. Il gruppo lavora con i sindacalisti delle categorie e dei territori che fanno parte del Coordinamento politiche industriali e del Coordinamento Formazione sindacale. Non solo, ha un rapporto costante di confronto e scambio anche con un gruppo di esperti esterni alla Cgil, la Consulta industriale, di cui fanno parte ricercatori, docenti, studiosi, manager aziendali.

Sindacalisti ed esperti esterni lavorano insieme e alla pari attraverso la piattaforma online Idea Diffusa, un laboratorio di partecipazione orizzontale, creato per attrarre nuove idee e competenze e mettere in moto un processo di contaminazione reciproca. Uno strumento nuovo, che utilizza la rete non come il luogo dell’atomizzazione e della disintermediazione, 
ma come un mezzo per l’azione collettiva.


In rapporto con le strutture della Cgil a diversi livelli l’Ufficio di progetto Lavoro 4.0 si occupa di:


APPROFONDIMENTO: Organizziamo insieme seminari, presentazioni ed eventi sul Lavoro 4.0. Possiamo aiutarti ad inquadrare il tema, adattarlo agli interessi specifici della platea, individuare gli esperti e i relatori. Puoi vedere qui le iniziative che abbiamo organizzato o a cui abbiamo partecipato. Inoltre, puoi utilizzare i nostri materiali: oltre all’Inserto di Idea Diffusa, abbiamo un Osservatorio dinamico sulle imprese innovative: si tratta di un progetto di studio coordinato con IRES Emilia Romagna per monitorare l’evoluzione di un campione di 80-100 aziende innovative, con riferimento all’andamento economico e occupazionale, alle dinamiche dell’innovazione e delle relazioni industriali (vedi qui il progetto osservatorio imprese innovative).

FORMAZIONE SINDACALE: quali sono i cambiamenti del Lavoro 4.0? E come attivare la contrattazione d’anticipo? Costruiamo insieme un piano formativo per il tuo territorio o la tua categoria, scambiamoci idee e pratiche. Qui puoi trovare alcune proposte, ma la formazione è tutta da disegnare insieme

SUPPORTO E PROGETTI: Possiamo lavorare insieme su casi specifici di organizzazione del lavoro 4.0 e di contrattazione dell’innovazione, attraverso il supporto degli esperti della Consulta Industriale e attivando studi di caso o Indagini probabilistiche Industriali. Grazie al Comitato scientifico di valutazione industriale, ne abbiamo già fatte alcune.

MANUALE: Gramolati A., Sateriale G. (a cura di), L’innovazione tecnologica e del lavoro, Ediesse, 2019. E’ il nostro Manuale per la contrattazione digitale: utilizzalo e proponi integrazioni e aggiornamenti sulla base della tua esperienza. 


LEGGI ANCHE
'Mai stati in disaccordo a combattere la povertà, ma ormai siamo in un paese in cui si è poveri anche lavorando. I salari sono molto bassi e le condizioni pesantissime. Noi siamo convinti che fosse meglio il REI, perché per combattere la povertà non basta più il lavoro. E il lavoro non lo creano i centri per l’impiego ma gli investimenti, e questo governo li ha bloccati'...



.
Sono Web Designer, Web Master e Blogger, creo siti internet e blog personalizzati
 a prezzi modici e ben indicizzati. 
Studio e realizzo i vostri banner pubblicitari con foto e clip animate. 
Mi diletto alla creazione di loghi per negozi , aziende, studi professionali,
 campagne di marketing e vendite promozionali.


Eseguo Siti Internet e Blog Personalizzati



.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

Maurizio Landini : Biografia e Stipendio

Biografia e Stipendio di Maurizio Landini


Maurizio Landini Segretario dell CGIL:
 'Mai stati in disaccordo a combattere la povertà, ma ormai siamo in un paese in cui si è poveri anche lavorando. I salari sono molto bassi e le condizioni pesantissime. Noi siamo convinti che fosse meglio il REI, perché per combattere la povertà non basta più il lavoro. E il lavoro non lo creano i centri per l’impiego ma gli investimenti, 
e questo governo li ha bloccati'.

Il segretario della CGIL Maurizio Landini critica la manovra economica dell'attuale Governo Giallo Verde, e dichiara: 'va cambiata è una manovra recessiva'.

 Questa è una manovra recessiva perché non fa partire gli investimenti né l'economia.

Sarà Landini quindi dopo una vita nei metalmeccanici a guidare quello che è il più grande sindacato italiano mentre Vincenzo Colla, 
che era il suo più grande sfidante per la segreteria generale, 
sarà il vice.



La biografia di Maurizio Landini
Durava da un po’ di tempo lo stallo nella CGIL dopo la fine dell’era Camusso.
Per la successione alla guida del sindacato
 è stato a lungo un testa a testa tra Landini e Colla,
con l’accordo che alla fine ha sbloccato la situazione.

Nato a Castelnovo ne’ Monti (provincia di Reggio Emilia) il 7 agosto 1961, Maurizio Landini è il quarto di cinque figli di un cantoniere che è stato molto attivo durante la Resistenza. Dopo aver frequentato l’istituto per Geometri, lascia gli studi per iniziare 
a lavorare e dare così una mano alla famiglia.

Trova lavoro quindi come apprendista saldatore in un’azienda metalmeccanica, iniziando poi anche l’attività sindacale entrando nella FIOM a metà degli anni ‘80 come delegato e riuscendo ben presto a farsi apprezzare per la sua attività svolta.

Diventa così prima funzionario della FIOM di Reggio Emilia e poi segretario generale, passando poi a dirigere la sezione dell’Emilia Romagna. Nel 2005 quindi c’è l’approdo alla segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici.

Dopo aver preso parte ad alcune delicate trattative per il rinnovo dei contratti, come quelle alla Piaggio e alla Indesit, il 1 giugno del 2010 diventa segretario generale della FIOM mantenendo l’incarico fino a luglio 2017.


La nomina alla guida della CGIL è quindi una sorta di compimento di un lungo percorso all’interno del sindacato. Prima di lasciare la guida della FIOM, ha provato anche a creare un soggetto politico, Coalizione Sociale, ma il progetto non ha poi avuto seguito.

Quanto guadagna
Durante i sette passati alla guida della FIOM, Maurizio Landini si è fatto apprezzare e conoscere specie per le battaglie riguardanti la Thyssen e l’Ilva di Taranto. Soprattutto in TV, è stato spesso il portavoce delle rivendicazioni sindacali di una sinistra che ormai sembrerebbe essere sempre più lontana dai problemi delle fabbriche.

Dal punto di vista economico, come segretario generale della FIOM il suo stipendio era di 2.250 euro netti al mese. Per fare un paragone, era meno di un terzo di quello che guadagnano i nostri parlamentari.

Con il passaggio alla guida della CGIL ci sarà però un discreto scatto in avanti nello stipendio. L’ex segretario Susanna Camusso infatti percepiva 4.000 euro netti al mese.

Ospite della trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lilli gruber, Landini ha però affermato come la sua busta paga “è pubblica, come segretario generale dovrebbe essere secondo il nostro regolamento di 3700 euro netti”



.
Sono Web Designer, Web Master e Blogger, creo siti internet e blog personalizzati
 a prezzi modici e ben indicizzati. 
Studio e realizzo i vostri banner pubblicitari con foto e clip animate. 
Mi diletto alla creazione di loghi per negozi , aziende, studi professionali,
 campagne di marketing e vendite promozionali.


Eseguo Siti Internet e Blog Personalizzati




.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

domenica 3 marzo 2019

Reddito e Navigator è caos totale

Reddito e Navigator è caos totale

Mimmo Parisi è il nuovo presidente di Anpal, ma su reddito e navigator è caos totale
La nomina del professore della Mississippi State University ha avuto l’ok della Corte dei Conti. Ora dovrà gestire la patata bollente dei navigator, con lo scontro con le regioni in corso. Ma i dubbi sul suo potenziale conflitto di interessi non sono stati ancora chiariti

Reddito e Navigator è caos totale


Il professore Mimmo Parisi, della Mississippi State University, è il nuovo presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro, quella che ora dovrà gestire la patata bollente dei navigator del reddito di cittadinanza. Per la nomina ufficiale (dopo la firma di Mattarella) mancava solo la “bollinatura” della Corte dei conti, che è arrivata lunedì 25 febbraio in tarda serata. Così il guru americano scelto da Luigi Di Maio, sul quale Linkiesta aveva posto dieci domande al governo, succederà a Maurizio Del Conte. Entrerà in carica il prossimo 1 marzo, ma i dubbi sul suo potenziale conflitto di interessi restano.

Nel fine settimana Parisi era tornato in Italia, a distanza di poco più di tre settimane dall’ultima visita. E lunedì, dopo aver dato forfait come relatore a un convegno sulla blockchain al Cnel “per impegni istituzionali”, l’esperto di Big Data ha trascorso le sue prime ore a Roma chiuso nelle stanze di Palazzo Chigi. Ora il prof italo-americano andrà a gestire i cosiddetti navigator, coloro che dovrebbero aiutare i beneficiari del reddito a trovare lavoro. Ma l’impresa sarà tutt’altro che semplice, perché i navigator semplicemente ancora non ci sono. Dal 6 marzo sarà già possibile presentare le domande per il reddito, eppure sulla assunzione dei 6mila tutor co.co.co. prevista dal decretone è ancora nebbia fitta.

E gli animi sono tutt’altro che calmi. Le Regioni sono andate all’attacco, con la Toscana che ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il divieto di scorrimento delle graduatorie per assumere la quota regionale dei 4mila operatori nei centri per l’impiego. Tanto che ora il governo, per uscire dall’impasse e velocizzare i tempi, ha presentato già un emendamento al decretone che darebbe il via libera alla possibilità di pescare gli altri 4mila navigator di competenza regionale a partire dalle liste di scorrimento di coloro che sono già risultati idonei nei concorsi. Che tradotto significherebbe che chi ha vinto un concorso per fare il vigile del fuoco o la maestra d’asilo potrebbe trovarsi quindi a orientare i disoccupati nella ricerca di un posto di lavoro.

Ora il prof italo-americano andrà a gestire i cosiddetti navigator. Ma l’impresa sarà tutt’altro che semplice, perché i navigator semplicemente ancora non ci sono

Ma nonostante le aperture e le possibili storture, l’intesa con le Regioni sulle assunzioni immediate degli altri 6mila è ancora molto distante. E senza l’ok delle Regioni, Anpal Servizi (società controllata da Anpal) non potrebbe pubblicare il bando per la selezione dei 6mila coach, perché le politiche attive sono di competenza regionale e si rischia il danno erariale, oltre che una valanga di ricorsi. Il bando, che prevede una selezione con test scritto a crocette, è bloccato da diverse settimane sulla scrivanie dell’Anpal.

Se Mimmo Parisi una volta diventato presidente, deciderà di dare ugualmente via libera alla selezione, il rischio è che si assumeranno i navigator senza poi poterli impiegare nei centri per l’impiego di competenza regionale. Senza dimenticare che i contratti di collaborazione, del tutto opinabili, potrebbero generare migliaia di contenziosi. Un emendamento del governo prevede che ci sia il “parere” della Conferenza Stato-Regioni sul concorso. Ma al momento non sono previsti nuovi incontri con Di Maio, e diversi assessori al Lavoro regionali hanno già fatto sapere che non daranno il lasciapassare ai navigator precari, chiedendo che siano le Regioni a occuparsi dell’assunzione di queste figure, ma a tempo indeterminato e non come collaboratori.

Se Mimmo Parisi una volta diventato presidente, deciderà di dare ugualmente via libera alla selezione, il rischio è che si assumeranno i navigator senza poi poterli impiegare nei centri per l’impiego di competenza regionale

Sarà difficile anche per il professore venuto dagli States, direttore del National Strategic Planning & Analysis Research Center del Mississippi, sbrogliare questa matassa. Ancora non si sa se Parisi confermerà il direttore generale dell’Anpal Salvatore Pirrone, che conosce la macchina burocratica e potrebbe aiutarlo, o se sceglierà la discontinuità. Ma i tempi sono stretti e la materia è calda, con le elezioni europee alle porte e i risultati disastrosi dei Cinque Stelle 
alle tornate regionali in Abruzzo e Sardegna.

Non sono stati chiariti ancora nemmeno i dubbi del Garante sui rischi di violazione della privacy nel funzionamento del decreto. Né sono state date risposte sulla figura di Mimmo Parisi e il suo futuro lavoro in Italia. Quello che si sa è che, dopo gli articoli de Linkiesta e due interrogazioni parlamentari, il professore di sociologia della MSU ha chiesto di essere posto in aspettativa per un anno dai suoi incarichi in Mississippi (l’ateneo ha dato notizia della nomina sul suo sito), vista l’incompatibilità per statuto con la figura di presidente Anpal (come avevamo segnalato). Ma ancora non è chiaro, una volta arrivato Parisi all’Anpal, con quale metodo e soprattutto con quale software saranno incrociati i dati di domanda e offerta di lavoro nei centri per l’impiego per trovare una occupazione ai beneficiari del reddito (secondo il modello presentato dallo stesso Parisi con le slide di “Mario”). Il governo al momento non parla di una gara per scegliere in maniera trasparente tra le app in circolazione. Eppure, come Linkiesta ha scritto, dietro l’angolo c’è il rischio di un potenziale conflitto di interessi, visto che Parisi in Mississippi ha creato una app di matching, Mississippi Works, del valore di circa 100 milioni, che ora lui stesso, come presidente di Anpal, dovrebbe vendere e acquistare.

Dietro l’angolo c’è il rischio di un potenziale conflitto di interessi, visto che Parisi in Mississippi ha creato una app di matching, Mississippi Works, che ora lui stesso, come presidente di Anpal, dovrebbe vendere e acquistare.



.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 

sabato 2 marzo 2019

PENSIONI QUOTA 100



PENSIONI QUOTA 100



 Durigon: "Ora stanno tutti zitti, perché..." RIFORMA PENSIONI NEWS
Con quota cento pensioni e reddito di citadinanza "siamo di fronte a una operazione che costa 22 miliardi in tre anni, ma il governo di sinistra, quei soggetti che erano al potere e che hanno fallito, per gli 80 euro, in tre anni, hanno speso 30 mld e per le salvaguardie della Fornero, fino a oggi, 14 miliardi", lo dice Claudio Durigon. Il sottosegretario al lavoro si leva qualche sassolino dalle scarpe. "Dov'era l'Europa a quel punto, non era debito quello? O forse l'immigrazione era il pagamento del debito?", si domanda Durigon. Dopo l'ok al provvedimento "non si sente più parlare di quota cento, ora stanno tutti zitti, questo perché, in un solo mese, sono già arrivate 75mila domande" sottolinea Claudio Durigon. "C'è stata una comunicazione devastante su questa norma - accusa - ma gli italiani sono andati al patronato e hanno aderito, senza dirlo alla moglie che andavano in pensione...".

TRUFFA DELLA QUOTA 100


PENSIONI QUOTA 100, Ue: ecco perché mette a rischio l'Italia. Pensioni news
La marcia indietro della riforma delle pensioni Fornero con l'introduzione di Quota 100 pensioni e' destinata a "peggiorare la sostenibilita'" dei conti pubblici dell'Italia. Lo dice la Commissione europea nel suo Country Report. "Il decreto legge del gennaio 2019 cancella elementi" delle riforme previdenziali del passato "ampliando la possibilita' di pensionamento anticipato. In particolare il decreto introduce la possibilita' di andare in pensione con 62 anni di eta' e 38 anni di contribui per il periodo 2019-2021", si legge nel documento. Secondo la Commissione, periodi di contribuzione piu' brevi per i beneficiari "implicheranno automaticamente benefici pensionistici piu' bassi". Ma al contempo quota 100 "aumentera' in modo marcato la spesa pensionistica nei prossimi anni". Se la manovra di bilancio ha allocato risorse per il triennio, "la riforma sara' un peso per le finanze pubbliche anche dopo il 2021", dice la Commissione.

PENSIONI QUOTA 100 BOCCIATA DALLA UE! Cartellino rosso da Bruxelles. Riforma Pensioni news
Quota 100 pensioni finisce nel mirino dalla Ue. La misura di pensionamento anticipato voluta dal Governo Lega-M5S e non solo. La manovra del governo "non prevede misure efficaci per aumentare la crescita" e "comprende misure politiche che annullano elementi delle precedenti importanti riforme, in particolare nel settore delle pensioni". E' quanto si legge nelle valutazioni che accompagnano il rapporto d'inverno della Commissione europea sulla valutazione degli stati membri. "Nonostante alcuni progressi nel risanamento dei bilanci delle banche, nelle riforme in materia di insolvenza e nelle politiche attive del mercato del lavoro - sostiene Bruxelles - nel 2018 il ritmo delle riforme si e' sostanzialmente arrestato. Il bilancio 2019 comprende misure politiche che annullano elementi delle precedenti importanti riforme, in particolare nel settore delle pensioni, e non prevedono misure efficaci per aumentare la crescita potenziale".

PENSIONI, SPESA CRESCERA' DI 63 MILIARDI IN 3 ANNI. E Quota 100... Pensioni news
PENSIONI, è destinata a salire di quasi 63 miliardi di euro la spesa pubblica in Italia nel triennio 2019-2021. Un aumento che lascerà la Penisola in cima alla classifica dei paesi con il maggior rapporto tra spesa previdenziale e prodotto interno lordo, in crescita fino al 15,4% e secondo solo a quello della Grecia a quota 16,9% e ben al di sopra della media Ocse (7,5%). Sui conti pubblici italiani le uscite destinate agli assegni pensionistici si sono attestate a 263 miliardi nel 2017 e a 269 miliardi nel 2018; nei prossimi tre anni, tale voce salirà a 281 miliardi, 290 miliardi e 298 miliardi. Questi i dati principali di un'analisi del Centro studi di Unimpresa secondo la quale il totale della spesa previdenziale (pensioni e prestazioni sociali) crescerà di oltre 92 miliardi nel prossimo triennio. "Abbiamo da anni un sostanziale squilibrio nei nostri conti pubblici per quanto riguarda la spesa previdenziale: pesano scelte scellerate degli scorsi decenni, in particolare le cosiddette baby pensioni; ma pesano anche le mancate riforme per la crescita economica, che hanno fermato la dinamica positiva del pil" commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. "Abbiamo anche qualche perplessità in merito alla recente riforma Quota 100 e sul fatto che sia capace di incrementare l'occupazione con una sorta di ricambio generazionale: per ora l'unica certezza è il maggior costo a carico della collettività" aggiunge Ferrara.

Pensioni Quota 100 TAGLIO DELL'ASSEGNO: DI QUANTO? I CALCOLI. Pensioni news
Non una vera e propria decurtazione, ma una perdita c'e': per chi sceglie di andare in pensione con quota 100, l'assegno sara' inferiore a quello che avrebbe percepito se avesse atteso di maturare i requisiti previsti dalla riforma Fornero. A seconda di come si valuti questa penalizzazione, si puo' piu' o meno concordare con il senatore di Forza Italia ed ex ministro Maurizio Gasparri che ha parlato di "un drastico taglio" dell'assegno pensionistico "per tutta la vita". Gasparri ha dichiarato il 24 febbraio che lo "spot governativo" sulle pensioni "contiene delle palesi bugie. Si dice che non ci saranno penalizzazioni per i cittadini mentre invece chi andra' in pensione con "quota 100" subira' un drastico taglio del proprio assegno per tutta la vita". Capiamo meglio insieme qual e' la situazione.

LO SPOT DEL GOVERNO - La Presidenza del Consiglio ha presentato il 7 febbraio, sul proprio sito istituzionale, lo spot di cui parla Gasparri, insieme a uno dedicato al reddito di cittadinanza. "La campagna - si legge - ha l'obiettivo di informare i cittadini, le imprese e l'opinione pubblica sulle opportunita' offerte dalle nuove misure nonche' sulle modalita' e i tempi per la presentazione delle domande per beneficiarne". E ancora, "i due spot televisivi sono in corso di diffusione sulle reti Rai dal 5 febbraio 2019. La campagna durera' complessivamente trenta giorni".   L'audio della pubblicita' istituzionale recita testualmente: "Dal 29 gennaio, se hai 62 anni e 38 di contributi puoi finalmente richiedere di andare in pensione, senza alcuna penalizzazione".   Anni di eta' e di contribuzione sono gli stessi riportati nel d.l. 4/2019 che ha introdotto la cosiddetta "quota 100". La misura e' "sperimentale" per il triennio 2019-2021. Ma vediamo allora la parte sulla "penalizzazione".

LA "PENALIZZAZIONE" IN SENSO STRETTO - In senso stretto, con "penalizzazione" si intende una riduzione della pensione prevista esplicitamente dalla legge nel caso di determinate scelte del lavoratore. Ad esempio, la scelta di andare in pensione prima di aver sviluppato i requisiti standard viene di solito penalizzata.  Un esempio: la riforma Fornero, come modificato in sede di conversione dalla legge 214/2011, che conteneva una penalizzazione poi abolita dal governo Gentiloni con la legge di Bilancio per il 2017. In quel caso si prevedeva, per il lavoratore che decidesse di andare in pensione anticipatamente, una penalizzazione dell'1% sulla quota di trattamento che dipendeva dall'anzianita' contributiva maturata prima del 2012 (se l'anticipo era contenuto nei due anni). La penalizzazione aumentava poi al 2% per ogni anno ulteriore di anticipo.   Intesa in questo senso, non e' prevista una penalizzazione per chi approfittera' di "quota 100".   

PENALIZZAZIONE IN SENSO LATO - Se invece con "penalizzazione" intendiamo, piu' in generale, una riduzione dell'assegno pensionistico di chi decide di optare per quota 100, allora Gasparri ha ragione.   Il motivo e' molto semplice: andando in pensione cinque anni prima del previsto, il lavoratore versa cinque anni in meno di contributi e di conseguenza il suo assegno pensionistico si riduce. Ma di quanto?   

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELL'INPS - Tito Boeri, presidente uscente dell'Inps, ha dato una prima stima il 17 ottobre 2018, nel corso di un'audizione alla Camera dei deputati (dal min. 45.25). Secondo Boeri, un lavoratore con uno stipendio di 40 mila euro lordi all'anno - che fino al 2011 ha usufruito del metodo retributivo e dunque al 2018 ha solo 7 anni di contributi versati - che approfittasse di quota 100 subirebbe un taglio approssimativo di circa 500 euro al mese al proprio assegno pensionistico.   

LA PREVISIONE DELL'UPB - L'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), a novembre 2018, aveva sostenuto (http://www.upbilancio.it/audizione-sul-disegno-di-legge-di-bil ancio-2019/) che "chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda [...] da circa il 5 per cento in caso di anticipo solo di un anno a oltre il 30 per cento se l'anticipo e' di oltre 4 anni". Dunque un "taglio" che oscillerebbe tra il 5 e il 30 per cento, secondo la stima dell'Upb di novembre.

LE SIMULAZIONI DI PROGETICA - Infine, la societa' indipendente di consulenza Progetica - ha condotto delle simulazioni per conto del Corriere della Sera, pubblicate a meta' gennaio. Come spiega uno degli autori dello studio di Progetica, "il parametro e' quello della ricchezza pensionistica complessiva, cioe' l'importo dell'assegno, moltiplicato per gli anni durante i quali lo si percepira' considerate le statistiche sull'aspettativa di vita. Il risultato e' di una perdita di ricchezza pensionistica compresa tra l'11% e il 35%".  Per capire meglio facciamo un esempio. Se il lavoratore A va in pensione a 67 anni, e l'aspettativa di vita per ipotesi e' di 80 anni, i suoi assegni pensionistici sommati di 13 anni avranno valore X.   Il lavoratore B, che e' andato in pensione a 62 anni e che ha la stessa aspettativa di vita del lavoratore A, in 18 anni ricevera' - secondo la simulazione - tra l'11 e il 35 per cento in meno di X.   Dunque con "quota 100" il numero maggiore di anni in cui si percepisce la pensione non basta a compensare la riduzione del valore della pensione stessa. Il singolo assegno risultera' quindi inferiore di piu' dell'11-35 per cento, se si considera che quella riduzione e' gia' "normalizzata" col maggior numero di anni in cui si percepira' la pensione.   

CONCLUSIONE - Un "taglio dell'assegno", come afferma Gasparri, sembra che in molti casi ci sia. Quanto sia "drastico" dipende ovviamente dalla situazione singola del lavoratore, ma potendo arrivare fino a piu' di un terzo della pensione si puo' giudicare non infondata la dichiarazione del senatore forzista.  Se adottiamo una definizione limitata di "penalizzazione", non e' vero che lo spot governativo su "quota 100" contenga una bugia. Non e' infatti prevista una decurtazione per legge dell'assegno di chi approfittera' di questa misura per andare in pensione in anticipo. Vero pero' che, in concreto, chi sfruttera' quota 100 ricevera' un assegno inferiore a quello che avrebbe percepito se avesse atteso di maturare i requisiti previsti dalla riforma Fornero. Questo perche' il lavoratore avra' versato meno contributi. L'entita' della riduzione varia molto a seconda della situazione soggettiva del lavoratore, ma secondo una stima potrebbe arrivare fino a un terzo della pensione.

Pensioni Quota 100 ECCO LA PRIMA MODIFICA COL DECRETONE. Riforma Pensioni news
Il 'decretone' con gli interventi bandiera di M5s e Lega si appresta a incassare il primo via libera parlamentare. Il provvedimento che introduce le misure sul reddito di cittadinanza e quota 100 pensioni per la pensione anticipata approda nell'Aula del Senato e il governo e' pronto a modificarlo nel corso dell'esame in Assemblea. Con un emendamento l'esecutivo vuole favorire il turn over per Regioni e Comuni nel triennio 2019-2021, per tamponare l'ondata di uscite nelle amministrazioni locali che quota 100 pensioni rischia di provocare. Per procedere a nuove assunzioni le amministrazioni regionali e comunali potranno tener conto delle cessazioni dal servizio del personale di ruolo sia dell'anno precedente che di quello in corso. I vincitori dei concorsi banditi dalle Regioni e dagli enti locali saranno tenuti a permanere nella sede di prima destinazione per un periodo "non inferiore ai cinque anni". Tra le modifiche che il governo Lega-M5S si appresta a inserire l'estensione da 60 a 120 rate mensili, per un importo minimo di 30 euro, del meccanismo per consentire ai lavoratori in attivita' dal 1 gennaio 1996 di riscattare in tutto, o in parte, i periodi non coperti da contribuzione (fino a un massimo di cinque anni). Per arginare l'effetto quota 100, inoltre, il ministero della Giustizia sara' autorizzato dal 1 luglio 2019 a procedere con 1.300 assunzioni di personale non dirigenziale a tempo indeterminato.

Pensioni Quota 100, GOVERNO CONVOCA I SINDACATI. LE RICHIESTE. Pensioni news
Quota 100 pensioni e la riforma del sistema previdenziale saranno tema di discussione lunedì, 25 febbraio, alle ore 10: Cgil, Cisl e Uil sono state convocate dal governo al ministero del Lavoro sul tema della previdenza. I sindacati chiedono all'esecutivo di insediare immediatamente le due Commissioni, quella tecnica scientifica per l'individuazione degli altri lavori gravosi e usuranti e quella per separare contabilmente la Previdenza dall'assistenza, di riprendere la questione dei lavoratori precoci e degli esodati e di affrontare il tema della pensione di garanzia per i giovani, della previdenza integrativa e della governance dell'Inps e dell'Inail. Quota 100 PENSIONI - sottolineano i sindacati confederali - "rappresenta, nel prossimo triennio, un'opportunita' per i lavoratori e le lavoratrici che ne potranno usufruire. Rimangono pero' fuori migliaia e migliaia di uomini e, soprattutto, di donne che per la loro tipologia occupazionale difficilmente riescono ad arrivare a 62 anni e 38 di contributi. Si pensi al lavoro stagionale e discontinuo, ai lavori nei settori del commercio, turismo, agricoltura, edilizia". Le confederazioni sindacali chiederanno quindi al governo di "avviare un confronto costruttivo per dare risposte concrete all'insieme di questi problemi, con l'obiettivo di superare l'impianto dell'attuale normativa e definire un sistema previdenziale basato sulla flessibilita' in uscita e sulla solidarieta'". Cgil Cisl Uil auspicano che "il confronto di lunedi' possa porre le basi per una vera fase di trattativa con il governo su temi che rappresentano il futuro del paese e delle persone rappresentate e che possa estendersi a tutti i temi che sono alla base dell'attuale mobilitazione sindacale

PENSIONI QUOTA 100: DI MICHELE (INPS), 'DA 1 APRILE OK LIQUIDAZIONE  DOMANDE QUOTA 100'. PENSIONI NEWS
Dal primo aprile saranno liquidate tutte le domande di pensione di quota 100 per le quali non ci saranno state anomalie e che sono state presentate via via. La conferma della road map che sarà seguita per lo smaltimento delle domande di pensionamento con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, arriva dal Direttore Generale Inps, Gabriella Di Michele a margine del convengo Cgil.

PENSIONI QUOTA 100, INPS: "NON TUTTE LE DOMANDE SARANNO ACCOLTE". Riforma Pensioni news
Le domande di quota 100 pensioni al momento sono "a quota 55mila ma non tutte saranno accolte", dice profilando invece l'eventualità che qualche problema possa porsi per le domande che arrivano dal pubblico impiego. "Questo perché - prosegue - l'Inps non è a conoscenza di tutta la vita assicurativa dei lavoratori: prevedo difficoltà maggiori per i dipendenti pubblici e stiamo cercando di usare questi mesi di anticipo per anticipate la domanda e il risultato", conclude Di Michele.

PENSIONI QUOTA 100, M5S lavora su QUOTA 41 per tutti. Pensioni news
M5S sul suo sito Facebook fa sapere che quota 100  pensioni è "uno dei punti più importanti del nostro programma che ci permetterà di liberare posti di lavoro e dare il via a nuove assunzioni". I 5 Stelle guardano oltre: "Quota 100 e Opzione Donna sono un buon primo passo per superare la legge Fornero. Il prossimo sarà Quota 41. Passo dopo passo".

PENSIONI QUOTA 100, DURIGON: "CON L'INPS STIAMO LAVORANDO CON UNA TASK FORCE CHE ELABROA I DATI". RIFORMA PENSIONI NEWS
Quota 100 pensioni? "Tutti dicevano che non avrebbe soddisfatto le esigenze dei lavoratori e invece questa grande affluenza con la presentazione delle domande dimostra che il provvedimento può avere un futuro. Con l'Inps stiamo lavorando con una task force che sta elaborando tutti i dati, abbiamo tutte le informazioni aggiornate in tempo reale. Sono convinto che daremo una risposta a tutto e che per i lavoratori coinvolti non ci saranno intoppi", ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in un contributo diffuso nel corso del Forum Lavoro/Fiscale dei consulenti del lavoro.

PENSIONI: CALDERONE, 'CON QUOTA 100 PUNTARE A RICAMBIO GENERAZIONALE IN AZIENDE' - RIFORMA PENSIONI NEWS
Per quota 100 pensioni "sono decine di migliaia le domande già presentate e c'è quindi un desiderio di uscire dal mercato del lavoro. C'è anche fretta nel tentativo di conquistarsi un diritto. E per la nostra categoria ci deve essere anche un impegno affinché siano utilizzati questi posti di lavoro con l'entrata di giovani nelle aziende, per dare il via a un ricambio necessario nelle imprese", le parole della presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, durante il Forum Lavoro dei professionisti e in collegamento streaming con le oltre 120 sedi dei Consigli provinciali dei consulenti del lavoro.

PENSIONI, QUOTA 100 E LA NORMA SUL RISCATTO DELLA LAUREA. PENSIONI NEWS
Per Marina Calderone, che giudica "positiva" anche la norma sul riscatto della laurea ai fini pensionistici, inserita anch'essa nel decretone, su quota 100 "sarà necessario fare attenzione al fatto che non si traduca nelle aziende in una riorganizzazione per fare in modo di poter fare a meno della risorsa uscita, senza l'inserimento di una nuova". E anche su quota 100 i consulenti del lavoro sono pronti a fare la loro parte, con la specializzazione in pianificazione previdenziale. "Io penso -ha detto Calderone rivolgendosi ai giovani consulenti del lavoro che si avvicineranno a questa nuova specializzazione- che l'augurio più grande sia di affrontare il nuovo percorso con l'obiettivo di essere ancora più preparati e competenti, come sempre nel caso di nuove attribuzioni".

Pensioni Quota 100: Salvini, gia' scelta da 50mila, non ditelo a Fornero. Pensioni news
"Cinquantamila italiani hanno scelto il diritto alla pensione con 'quota 100', in poco meno di un mese (ma non ditelo alla Fornero)". E' quanto ha scritto nelle scorse ore il ministro dell'Interno Matteo Salvini, su Twitter.

PENSIONI QUOTA 100 insostenibile per l'Italia. Report. Riforma pensioni news
Quota 100 pensioni report realizzato dal "Centro Studi e Ricerche “Itinerari Previdenziali” di Alberto Brambilla indica le conseguenze negative di questa misura del pensionamento anticipato Brambilla nei mesi scorsi era stato critico su quota 100 pensioni e aveva presentato una proposta di alternativa che si può sintentizzare in una sorta di Quota 104 pensioni che andasse oltre quota 100 che però non venne prese in considerazione dal Governo Lega-M5S. Ecco comunque la tesi legata a quota 100 pensioni contenuta nel report (clicca qui)

PENSIONI QUOTA 100, SUD BATTE NORD SUL PENSIONAMENTO ANTICIPATO. Riforma pensioni news
QUOTA 100 PENSIONI? Il Sud Italia batte Nord nel pubblico corsa all’uscita. 17mila richieste al Sud, 14mila al Nord, 11mila Centro. Questi i dati parziali per usufruire del pensionamento anticipato. Non sono i lavoratori precoci del Nord a precipitarsi per ottenere l’anticipo pensionistico, ma (continua)

Pensioni QUOTA 100 ristretta, sarà platea ridotta di beneficiari. Riforma Pensioni news
Quota 100 pensioni interessa una platea di 2-300 mila persone, molto limitata rispetto al totale dei lavoratori. Il neosegretario della Cgil, Maurizio Landini, il 9 febbraio, nel corso della manifestazione dei sindacati a Roma aveva fatto il punto sulla riforma pensioni spiegando quelli che a suo vedere sono i problemi: "E' un bene chi ha 62 anni e 38 di contributi possa finalmente andare in pensione, ma il problema vero non sono due o trecentomila persone. Il problema sono gli altri 20 milioni che continuano a non poterci andare".

PENSIONI QUOTA 100, QUANTI LAVORATORI POTRANNO ANDARE IN PENSIONE CON QUOTA 100
Landini, quando parla di chi potra' andare in pensione (62 anni di eta' e 38 di contributi), fa riferimento alla cosiddetta "quota 100". Questa riforma del sistema pensionistico, fortemente voluta dalla Lega e contenuta nel Contratto di governo firmato da Lega e M5s, finanziata con la legge di Bilancio per il 2019 approvata a dicembre scorso, e' stata in concreto introdotta con il d.l. 4/2019 (articoli 14 e seguenti) del 28 gennaio 2019. Secondo la relazione tecnica al decreto legge, elaborata dal Servizio del Bilancio del Senato, "si puo' presumere che la platea di potenziali beneficiari ab initio ammonti a circa 365.000 persone, l'80% circa dei quali decide di accedere gia' nel primo anno al trattamento pensionistico". Quindi, nel 2019, i beneficiari di "quota 100" potrebbero essere circa 290 mila. Negli anni successivi, stima la relazione tecnica, il numero oscilla tra un minimo di circa 150 mila e un massimo di 350 mila pensioni aggiuntive a fine anno. Quindi il numero citato da Landini di 200-300 mila persone e' sostanzialmente corretto.

PENSIONI QUOTA 100 E ... GLI ALTRI 20 MILIONI DI LAVORATORI. PENSIONI NEWS
Quando Landini parla di "altri 20 milioni" di persone sembra fare riferimento, arrotondando, al numero totale di lavoratori in Italia. Secondo l'Istat, infatti, gli "occupati" a dicembre 2018 erano 23,269 milioni. Ovviamente tra questi sono conteggiati anche i soggetti che andranno in pensione tra decine di anni. Naturalmente non e' vero che i lavoratori non potranno andare in pensione in generale, ma quella di Landini sembra piu' una critica al sistema attuale - anche emendato da "quota 100" - che non una precisa descrizione della situazione giuridica dei lavoratori.

PENSIONI QUOTA 100, FURLAN: 'PASSO AVANTI MA LONTANI DA SCARDINARE FORNERO'. PENSIONI NEWS
Quota 100 pensioni? "Lo abbiamo detto da subito in modo chiaro, è un passo avanti per tanti lavoratori che ne potranno usufruire, ma siamo ancora ben lontani dallo scardinare la legge Fornero. Mi sembra che questa promessa elettorale solo in piccola parte sia stata affrontata". A parlare, da Palermo, a margine del Consiglio generale regionale della Cisl, è la leader della Cisl, Annamaria Furlan. Sulla riforma pensioni sottolinea: "Dobbiamo trovare risposte per quei tanti lavoratori che, soprattutto al Sud, a 62 anni non riusciranno mai a totalizzare 38 anni di contributi - ha aggiunto - per la discontinuità del loro lavoro. Penso ai lavoratori del terziario, del commercio ma anche dell'agricoltura, c'è bisogno di un confronto che allarghi la platea per dare risposte a tutti i lavoratori".

PENSIONI QUOTA 100 ARRIVANO GLI EMENDAMENTI. Pensioni news
Quota 100 pensioni e reddito di cittadinanza: entrera' nel vivo martedi' l'esame parlamentare del maxi-decreto. Il testo non e' blindato e il governo punta a inserire dei correttivi ma senza stravolgere il testo. Il pacchetto di modifiche allo studio dell'esecutivo comprende alcuni ritocchi al capitolo pensioni e alcune correzioni al reddito di cittadinanza. Nel pacchetto potrebbe rientrare anche l'innalzamento da 30 mila a 45-50 mila euro del limite per l'anticipo delle liquidazioni dei dipendenti pubblici (Tfs) con prestito bancario. Tra le modifiche in arrivo targate Lega, anche la possibilita' di congelare le pensioni corrisposte ai latitanti. Nel dettaglio, l'esecutivo lavora a una norma salva-esodati collegata alla cosiddetta pace contributiva. L'orientamento e' di evitare il dispositivo della salvaguardia utilizzato dai precedenti governi. Il meccanismo consentirebbe a chi e' rimasto senza lavoro e senza pensione dopo l'introduzione della riforma Fornero, ed e' in disoccupazione, di accedere al pensionamento attraverso gli attuali strumenti: quota 100, opzione donna, uscite con il solo canale contributivo a prescindere dell'eta' anagrafica, Ape sociale prorogata. Si studia anche un meccanismo di vantaggio per consentire il riscatto della laurea agevolato anche a chi ha cominciato a lavorare e versar contributi prima del 1996. Al momento la norma consente il riscatto low cost solo a chi ha cominciato a lavorare e versare contributi dopo il '96, anno in cui e' partita la riforma Dini delle pensioni che ha introdotto il metodo contributivo. Per come e' strutturata ora la misura, quindi, gli under 45 sarebbero fortunati e potrebbero sfruttare questa opportunita' mentre tutti gli altri no. E, come hanno fatto notare anche i tecnici del Senato nel dossier sul decreto, il paletto e' a rischio di incostituzionalita'.

Di Maio: taglieremo pensioni d'oro ex sindacalisti. PENSIONI NEWS
"Il fatto che uno a capo di un sindacato che da' pensioni d'oro agli ex sindacalisti mi dica che io non posso occuparmi di poveri e disoccupati perche' a 26 anni sono entrato in Parlamento e non sono stato povero, mi fa dire che e' il momento di tagliargliela, 'sta pensione d'oro a questi ex sindacalisti. Come l'abbiamo tagliata a Ciro Pomicino la taglieremo anche a loro". Lo ha ribadito il vicepremier e capo politico M5s Luigi Di Maio nel corso della serata di chiusura della campagna elettorale per la candidata del Movimento alla guida dell'Abruzzo, Sara Marcozzi, al Pala Dean Martin di Montesilvano.

PENSIONI Quota 100: Barbagallo, provvedimento utile ma non sufficiente. RIFORMA PENSIONI NEWS
QUOTA 100 PENSIONI non basta? Lo sostiene Carmelo Barbagallo (leader della Uil). "Il vice premier Di Maio e il Governo sanno benissimo che la Uil considera 'Quota 100' un provvedimento utile nell'azione di modifica delle legge Fornero, ma non ancora sufficiente a risolvere, del tutto, la complessa questione. Saranno ancora molti, infatti, i lavoratori a non avere la possibilita' di utilizzare questo strumento", spiega Carmelo Barbagallo. "A tal proposito abbiamo delle proposte molto chiare sulle quali vorremmo discutere con il Governo, proprio per proseguire, insieme, nella completa azione di riforma della legge Fornero. Peraltro, vorrei ribadire che, a suo tempo, la Uil, con gli altri sindacati, protesto', tutti i giorni, per un mese intero, davanti a Montecitorio mentre la stragrande maggioranza dei parlamentari sanciva l'approvazione di quella legge. Analogo ragionamento, inoltre, vale per il reddito di cittadinanza, un provvedimento importante per contrastare la poverta', ma anch'esso non sufficiente a creare lavoro in modo strutturale". Dunque, prosegue Barbagallo, "la manifestazione di Cgil, Cisl, Uil non e' 'contro' il Governo, ma 'per' sostenere le proposte unitarie a favore dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e per lo sviluppo del Paese; piattaforma, questa, che e' gia' stata consegnata anche all'esecutivo. Infine, vorremmo rassicurare il vice premier Di Maio e il Governo che, in questo quadro di disponibilita' al confronto, la Uil sara' a completa disposizione per il taglio delle pensioni d'oro in tutte le situazioni in cui ci saranno stati degli inaccettabili abusi", conclude.

PENSIONI QUOTA 100, COSA CAMBIA PER I DIPENDENTI PUBBLICI: LO SPIEGA GIULIA BONGIORNO. Pensioni news
Quota 100 PENSIONI "presenta per i dipendenti pubblici un aspetto straordinariamente positivo. Prima dell'entrata in vigore di questo provvedimento il dipendente pubblico che andava in pensione doveva aspettare il trattamento di fine rapporto due o tre anni''. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, intervistata all'interno del programma ''Piazza inBlu'', su Radio InBlu. ''L'aspetto nuovo e importante è che adesso, grazie a 'quota 100', tutti i pensionandi della Pa - i 'quotisti', ma anche coloro che si ritireranno dal lavoro con il sistema ordinario - avranno nell'immediatezza fino a 30mila euro del loro Tfr/Tfs, e non è escluso che si possa arrivare a 40mila euro. Con questa misura si supera una vera e propria discriminazione che c'era tra pubblico e privato. Con questo provvedimento c'è finalmente un'inversione di marcia a favore dei dipendenti pubblici, una cosa davvero positiva, una bella novità che va sottolineata'', conclude Bongiorno.

PENSIONI, Landini: "Quota 100 specchietto per le allodole. Ecco perché". Pensioni news
La riforma pensioni che ha portato a Quota 100 è uno specchietto per le allodole? "Nessuno di noi e' contrario a permettere che chi ha 62 anni e 38 anni di contributi vada in pensione" ma sulle pensioni "non serve un provvedimento che e' uno specchietto per le allodole, serve un confronto per avviare una vera riforma strutturale perche' abbiamo bisogno di un altro sistema pensionistico": e' quanto ha detto il il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ai microfoni di Radio Anch'io. Secondo il neo segretario generale della Cgil, anche "dopo le recenti misure su 'Quota 100', le contraddizioni della Legge Fornero rimangono tutte".

PENSIONI: RINALDI, 'QUOTA 100? COPERTA CORTA E' COLPA VINCOLI BILANCIO UE' - PENSIONI NEWS
"La coperta è corta, abbiamo visto la battaglia che è stata fatta in sede di Def con l'Unione europea per potere ottenere questo tipo di deficit. Se non tutta la platea di coloro che chiederanno di accedere alla pensione con quota 100 ci riuscirà, sapranno già a chi dare la colpa: non certo al governo, ma a chi ha imposto dei vincoli di bilancio così stretti, e cioè l'Europa". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, l'economista Antonio Maria Rinaldi, sulla possibilità che le risorse per quota 100 non bastino a soddisfare la platea interessata. "Anzi, questo governo -insiste Rinaldi- è riuscito a fare miracoli con la legge di bilancio, tra vincoli e minacce che ha dovuto affrontare per potere servire sul tavolo una legge di bilancio così articolata. Personalmente, avrei auspicato un deficit al 5-6% per poterlo impiegare in investimenti pubblici produttivi coinvolgendo la messa in sicurezza del territorio. Ne abbiamo terribilmente bisogno e avrebbe anche riattivato tutta la filiera delle costruzioni, che è quella primaria per il Pil". Tornando a quota 100, per Rinaldi, "ci sarà un effetto 'sostituzione' nel mercato del lavoro, questo è ovvio". "Se poi, come mi auguro, il reddito di cittadinanza sarà usato dando sgravi fiscali alle aziende che assumono, l'effetto combinato sarà ancora migliore", conclude.

PENSIONI QUOTA 100: ecco perché penalizza il Sud. Pensioni news
Quota 100 pensioni è un "ulteriore passo verso la reintroduzione di una flessibilità di accesso alla pensione ma non sarà in grado di rispondere in modo omogeneo alle esigenze espresse da molti lavoratori". E' questo in sintesi il giudizio di Cgil Cisl e Uil sulle norme con cui chi avrà nei prossimi tre anni raggiunto i 38 anni di contributi e i 62 anni di età potrà andare in pensione. Un provvedimento, spiegano unitariamente nel corso delle audizioni al Senato, che può costituire solo "una opportunità per quei lavoratori con carriere continue e strutturate, ma che sarà meno accessibile per i lavoratori del Centro Sud e del tutto insufficiente per le donne o per chi ha carriere discontinue". Per questo i sindacati tornano a sollecitare il governo affinché apra un confronto per definire una riforma organica del sistema previdenziale e "realizzare un assetto stabile e sostenibile nel tempo, non solo da un punto di vista economico ma anche sociale".

PENSIONI QUOTA 100: ecco perché penalizza donne. Pensioni news
Le donne penalizzate da quota 100 pensioni - Per le donne, infatti, dicono ancora Cgil Cisl e Uil, la penalizzazione arriva anche dal mancato riconoscimento contributivo della maternità e del lavoro di cura, spiegano i sindacati che ribadiscono le critiche alla reintroduzione del meccanismo delle finestre giudicato "penalizzante" nei confronto dei lavoratori del settore pubblico che vedono la possibilità di accesso alla pensione ogni 6 mesi.

PENSIONI QUOTA 100, obiettivo quota 41. Pensioni news
Quota 100 pensioni da superare con Quota 41 - Per i sindacati inoltre è necessario introdurre "la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età"; in tal senso l'abrogazione degli incrementi automatici dell'età pensionabile per le pensioni anticipate è un primo passo nella giusta direzione, ma, al contempo, la finestra mobile di 3 mesi introdotta pospone la decorrenza della pensione e depontenzia l'effetto positivo. In generale, comunque, aggiungono Cgil Cisl e Uil, " il tema dell'aspettativa di vita dovrebbe essere visto nel suo complesso superando una doppia penalizzazione che i lavoratori subiscono per effetto del contemporaneo aumento dell'età e la reversione dei coefficienti di trasformazione del calcolo contributivo della pensione".

Pensioni Quota 100: Landini, e' uno specchietto per le allodole. Pensioni news
"Nessuno di noi e' contrario a permettere che chi ha 62 anni e 38 anni di contributi vada in pensione" ma sulle pensioni "non serve un provvedimento che e' uno specchietto per le allodole, serve un confronto per avviare una vera riforma strutturale perche' abbiamo bisogno di un altro sistema pensionistico": e' quanto ha detto il il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ai microfoni di Radio Anch'io. Secondo il neo segretario generale della Cgil, anche "dopo le recenti misure su 'Quota 100', le contraddizioni della Legge Fornero rimangono tutte".



.
Disoccupati in Facebook

 ISCRIVETEVI AL GRUPPO 
Disoccupati che si prefigge di portare avanti le istanze dei senza Lavoro IN RETE.
Sarebbe importante Costituire Finalmente un MOVIMENTO NAZIONALE
per Richiedere il Reddito di Esistenza a favore di tutti i Cittadini Italiani. 
loading...